::: ANZIANI MODERNI™ :::

UNA GITA FUORI PORTA... e OLTRE, - visita alle nostre città -

« Older   Newer »
  Share  
mou
view post Posted on 14/6/2008, 09:22




Tanta bellezza stupisce ed incanta. E' possibile essere infelici o superficiali in presenza di paesaggi come questi?

E' quello stesso uomo che distrugge, sperpera, sciupa e svilisce, quello che ha costruito chiedendo complicità alla natura?
Lascio da parte le domande e vado a ristorarmi nuovamente lo sguardo.
Grazie Ala :wub:
 
Top
Alaperta
view post Posted on 14/6/2008, 12:43




Condividere con voi, questi spazi, e ricevere da te questo grazie con il cuore ... mi ha reso felice la giornata. image

Grazie a te "piccola mou".

P.S.

La nostra monella, sta per partire, non so a casa tua ma qui il tempo a Firenze ... è da urlo!!!
:cry:
 
Top
Alaperta
icon12  view post Posted on 14/6/2008, 14:22




VILLA GAMBERAIA

image


Via del Rossellino 72
Settignano (FI)
Tel. 055-697205
fax 055-697090

Apertura ai giardini tutti i giorni dalle ore 9 alle 18, inclusi i festivi.
Per gruppi è gradita la prenotazione.
Gli interni della villa si possono visitare soltanto su appuntamento.


Questa proprietà relativamente piccola (circa un ettaro) è un concentrato di sapienza architettonica e paesaggistica dal Seicento al Novecento e gode di una vista spettacolare che, dalla collina fuori dall’abitato di Settignano di cui sfrutta i terrazzamenti antichi, spazia sulla città di Firenze e sulla valle del fiume Arno. La villa fu terminata nel 1610 e abitata dalla famiglia Lapi sino alla vendita ai marchesi Capponi, che ampliarono il giardino e vi aggiunsero statue e fontane. All’inizio del secolo scorso fu acquistata da una eccentrica signora russa, Giovanna Ghyka, che dedicò parte della propria vita alla trasformazione dei già famosi giardini, arricchendo l’austero impianto di sempreverdi con piantagioni colorate di rose e fiori e trasformando il settecentesco giardino all’italiana prospiciente la villa in un luminoso e ingegnoso gioco di pieni e vuoti, nel quale vasche di acqua delimitate dal bosso potato sostituiscono i parterre. L’asse longitudinale di 225 metri è costituito da un grande viale a prato che termina a nord in un ninfeo decorato a bassorilievo e a sud si apre sulla valle. Lungo l’asse trasversale di 105 metri, all’incrocio con quello principale si trova il cabinet decorato con statue, giochi d’acqua e quattro pregevoli scalinate simmetriche che danno accesso a due boschi di lecci secolari e al giardino dei limoni, con peonie arboree e spalliere di rose “Albértine”.


image

Per la perfezione del modello architettonico, questo giardino è stato un riferimento importante nell’opera di due grandi paesaggisti contemporanei, Geoffrey Jellicoe (*), che si è ispirato per il restauro del giardino di Sutton Place (Inghilterra) e Pietro Porcinai, nativo di Settignano e figlio di un giardiniere della Gamberaia.

(*)Architetto del Paesaggio
Jellicoe sir Geoffrey Alan
(1900-1996)
Paesaggista e urbanista londinese, dopo aver studiato presso l’Architectural Association, venne in Italia nel 1923 e, con il suo socio J. C. Shepherd, visitò nei minimi dettagli i più famosi giardini storici dell’Italia centrale: La Gamberaia, Boboli, Villa d’este ecc, poi descritti nel volume The Italian Gardens of the Renaissance. Come architetto di giardini lavorò sia in Gran Bretagna (anche con Russell Page) sia all’estero (Rhodesia e ancora Italia, a Modena e Brescia). Fu anche autore di giardini d’acqua, ma la sua fama riposa su un grande progetto relativo alla città di Sutton Place (Surrey), in cui si ammirano soprattutto un Paradise Garden, un Moss Garden, un Walled Garden e un Kitchen Garden. Un altro suo celebre e fantastico progetto fu realizzato a Galveston (Texas) per Moody Foundation Historical Gardens.

- :wub: -



Edited by Alaperta - 15/6/2008, 12:37
 
Top
mou
view post Posted on 15/6/2008, 10:13




Ci vuoi fare innamorare AAA? * Ebbene sì, ci stai riuscendo :) Grazie per questi reportage gradevoli.
Ciao.


Legenda: * AAA = Ala Aperta Artista :P
 
Top
giuliana54
view post Posted on 23/6/2008, 16:24




ciao Ala!!come vedi sono tornata!!..è sempre una vera gioia viaggiare con te!!grazie!!!bacio!! :wub: :wub: :woot:
 
Top
Alaperta
icon12  view post Posted on 24/6/2008, 14:52




Sarebbe bello poterci andare ... non si può e allora godiamoci un po' di sano frescolino virtuale...

 
Top
giuliana54
view post Posted on 25/6/2008, 15:48




ciao Ala..ti rispondo con un altro viaggio freschiccimo..virtuale..bacio!! :P :wub:
 
Top
Alaperta
icon12  view post Posted on 26/6/2008, 00:47




Certosa di Galluzzo

image

Un'itinerario fuori [Firenze] molto bello da fare soprattutto se è una bella giornata di sole è quello all'abbazia della Certosa di Galluzzo.
Si raggiunge facilmente dirigendosi verso Porta Romana a Firenze e seguendo Via Senese verso le indicazioni per l'autostrada, passando per Tavernuzze. Si trova infatti a poco più di un chilometro dall'uscita Firenze Certosa dell'autostrada A1; una volta usciti dal casello autostradale è già possibile vederla in quanto è situata in cima al Monte Acuto.
Esiste la possibilità di raggiungere la Certosa del Galluzzo anche dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella; è necessario prendere l'autobus numero 37.

La Certosa del Galluzzo ha un'aspetto tipico di un castello feudale e a vederla da fuori non sembra proprio un'abbazia; il campanile è stato ricostruito nel XIX secolo. Il nucleo originario venne successivamente ingrandito nei secoli successivi fino ad assumere l'aspetto attuale; la Certosa svetta su uno sperone roccioso con il Palazzo degli studi e tante piccole celle dei monaci che confluiscono nell'insieme in un aspetto di piccola città ideale.
La costruzione fu iniziata nell'anno 1342 per volere del benestante banchiere Niccolò Acciaioli che aveva progettato di costruire un grande edificio che raccogliesse i fiorentini e li avviasse in un percorso di studio religioso. L'Acciaoli morì nel 1365 ed i lavori si interruppero; vennero poi ripresi e i lavori vennero conclusi alla fine del 1400. Nel corso dei secoli ha subito varie ristrutturazioni ed ampliamenti ed in epoca Napoleonica subì saccheggi che la privarono di alcune opere d'arte di indiscusso valore. Nel 1866 divenne proprietà dello Stato Italiano e dal 1958 in poi è tornata ad essere un luogo di fede, con i monaci cistercensi che subentrarono ai certosini.

Sono proprio i monaci che accompagnano i visitatori nella visita dell'abbazia.
Il Palazzo degli Acciaiuoli, terminato nel 1500, è utilizzato come piccola pinanoteca e vi sono custodite importanti opere d'arte di artisti importanti come Andrea e Giovanni della Robbia, Pontormo e Donatello. Nel grande salone del Palazzo oggi è custodita una delle principali attrazioni della Certosa, gli affreschi (staccati dal Chiostro Grande) che raffigurano episodi della Passione di Cristo realizzati da Pontormo durante il periodo della sua permanenza nell'abbazia (1523 - 1525)
La Chiesa di San Lorenzo venne costruita nel 1545 e presenta uno stile Rinascimentale con vari restauri fatti nel 1600. Nel convento sono presenti tre cappelle del 1300; la cappella di S. Tobia, la cappella di Santa Andrea e la Cappella di S. Maria.
Il Chiostro Grande costruito all'inizio del Cinquecento (chiamato anche 'Galilea Maior') è veramente spazioso ed ha al centro un tipico antico pozzo in pietra e ferro battuto e porta alle celle dei monaci. Ogni cella è separata dalle altre ed era adibita ad un singolo monaco che poteva usufruire di un giardino privato per la propria contemplazione.
C'è inoltre da ricordare che i monaci del convento sono votati al silenzio e non possono parlare tra loro tranne che per mezz'ora alla settimana; in questo piccolo periodo di tempo si ritrovano nella sala del Colloquio.

Indirizzo: Via Senese, 206-208r, Firenze
Telefono: 055-2049217
Orario visite: dalle 9 alle 11,30 e dalle 15 alle 17 (in estate 17,30)
 
Top
Alaperta
icon12  view post Posted on 5/7/2008, 15:02




MUGNONE

Prendo spunto da Sticla per inserire la storia di questo piccolo fiume che passa da Firenze.

Il Mugnone è un piccolo fiume toscano, tributario di destra dell'Arno.

Nasce nelle colline a nord est di Firenze, in comune di Fiesole, bagna la periferia Fiorentina, passando nel quartiere Le Cure, quartiere residenziale di Firenze, situato a Nord a poca distanza da centro storico. Il nome della zona deriva dalle "curandaie", antico appellativo per le lavandaie, che erano abbreviate anche come "cure" e che sciacquavano i panni appunto nel Mugnone. Quello del "curandaio" era infatti un antico mestiere nella produzione del lino, che consisteva di "curare" il lavaggio delle pezze finché non perdessero la loro ruvidità e il colore giallognolo per ottenere morbidità e un colore più bianco. Una volta terminata la necessità di "curare" le tele il nome curandaio rimase semplicemente come sinonimo di lavandaio, che essendo soprattutto donne venivano dette curandaie.

Poi si unisce con il torrente Terzolle e si getta nell'Arno subito a monte del Viadotto dell'Indiano, dopo aver costeggiato il parco fiorentino delle Cascine. Ha un regime spiccatamente torrentizio, con piene insidiose in autunno. In condizioni meteorologiche particolari di forte piovosità si è assistito all'esondazione del torrente con gravi danni alle abitazioni ed alle attività commerciali circostanti. L'ultimo di questi eventi, avvenuto nel 1992, ha stimolato il Comune di Firenze ad una maggiore cura delle rive del fiume.

In origine il Mugnone sfociava nell'Arno nei pressi dell'attuale Ponte Vecchio e la confluenza tra i due fiumi, assieme alle possibilità di guado, era stata una delle probabili cause della scelta del sito per l'edificazione della città romana.

Nel Medioevo il fiume fu deviato nei fossati prospicienti alle mura della terza cerchia. Porta a San Gallo e Porta a Faenza (ora inglobata nella Fortezza da Basso) erano munite all'esterno di un ponte per scavalcarne la corrente.

Nelle ghiaie del Mugnone fuori porta a San Gallo, Boccaccio ambientò la ricerca dell'elitropia. (Decameron VIII, 3:"Calandrino, Bruno e Buffalmacco giù per lo Mugnone vanno cercando di trovar l'elitropia, e Calandrino se la crede aver trovata; tornasi a casa carico di pietre; la moglie il proverbia, ed egli turbato la batte, e a'suoi compagni racconta ciò che essi sanno meglio di lui".)

Negli ultimi anni il Comune ha provveduto a un risanamento delle condizioni generali di questo torrente, eliminando dal suo corso parecchie fonti inquinanti.
Pur costeggiando in certi tratti attività poco salubri, come la stazione ferroviaria fiorentina di Santa Maria Novella, le sue acque risultano limpide e ricche di fauna ittica e di un sempre maggior numero di uccelli stanziali come Garzette Martin Pescatore Germani o migratori, come Nitticore e Tarabusini fanno la loro comparsa.

image
 
Top
mou
view post Posted on 6/7/2008, 08:32




Gita domenicale con ALA-cicerone... splendido!
image
Mi piacerebbe pranzare lì, in compagnia... qualche panino, un bicchiere d'acqua fresca ed il chiacchiericcio dell'acqua. Che chiedere di meglio?

Buona domenica ALA image e grazie per queste belle scampagnate.
 
Top
sticla
view post Posted on 6/7/2008, 08:39




Grazie Ala! sembrerebbe romantico il vecchio Mugnone, purtroppo adesso è solo un rigagnolo sporco, ma ci sono le anatre e a volte il martin pescatore. Nei miei vari traslochi sono sempre stata vicina al >Mugnone, da bambina ci andavamo a giocare, adesso ci portano i cani, e sotto il ponte Rosso e lo Statuto ci hanno fatto villaggi i barboni. I miei nipotini, passando sul ponticino, ci buttavano girandole e balocchi vari...quando ci passo adesso devo correre per evitare lanci, ridiamo come matti!
 
Top
Alaperta
icon12  view post Posted on 7/7/2008, 14:29




E' un po' lungo come articolo e visto il PC capriccioso, preferisco inserire l'indirizzo del sito.

Vale la pena leggerlo.

L'Abbazia di Sant'Antimo: il suono del Cosmo

image

http://www.infoculturale.it/Newsletter_n11..._SantAntimo.htm
 
Top
giuliana54
view post Posted on 9/7/2008, 17:06




Ala sei fantastica..su..continua a farci sognare.. :wub:
 
Top
Alaperta
view post Posted on 10/7/2008, 04:42




:wub:

CITAZIONE (giuliana54 @ 9/7/2008, 18:06)
Ala sei fantastica..su..continua a farci sognare.. :wub:

 
Top
Alaperta
icon13  view post Posted on 15/7/2008, 12:01




MUGELLO

Scarperia

image

Lo spirito del luogo
Il nome
Il borgo fu fondato col nome di Castel S. Barnaba in un luogo conosciuto come "la Scarperia", perché alla scarpa, cioè ai piedi, dell'Appennino. Da lì, infatti, iniziava una salita al passo del Giogo, erta e difficile, cioè "ria".

Lo stemma
E' lo stesso del Comune di Firenze, il giglio rosso in campo bianco.

La storia
1306 - sconfitti gli Ubaldini, antichi feudatari del Mugello, il Consiglio dei Cento della Repubblica Fiorentina il 18 luglio delibera la costruzione della "terra nuova", Castel S. Barnaba, nel luogo detto "la Scarperia" sulla strada del principale Passo del Giogo. Via di comunicazione tra Firenze e Bologna. Il 7 settembre sono disegnate le strade e le mura davanti agli abitanti della campagna chiamati a raccolta nel nuovo centro, che ufficialmente nasce il giorno dopo prevedendo l'esenzione decennale da tasse e balzelli per tutti coloro che vi costruiscono la propria casa.

1415 - Scarperia diviene sede del vicario, rappresentante del potere amministrativo e giudiziario di Firenze, e il castello è ampliato per ospitarlo. Tutti i vicari lasciano il loro stemma nel palazzo, scolpito o dipinto. Il Vicariato di Scarperia comprende le podesterie di Barberino di Mugello, Borgo S. Lorenzo, Campi, Carmignano, Dicomano , S. Godenzo , Sesto, Fiesole e Vicchio . L'attività commerciale di Scarperia cresce grazie alla sua posizione strategica lungo la strada del Giogo, attraverso la quale si raggiungono l'Emilia e il Nord Italia. Numerosi sono nei secoli XV e XVI gli albergatori e gli osti, e diffuse le botteghe artigiane, in particolare quelle dove si forgia il ferro e si producono utensili agricoli e coltelli.

1752 - il nuovo governo dei Lorena per migliorare la viabilità transappenninica costruisce la strada carrozzabile della Futa, che taglia fuori Scarperia dalle correnti di traffico che avevano fatto la sua fortuna. Osterie, alberghi e taverne cessano la loro attività e anche la vita dei coltellinai diventa difficile. Nei primi decenni dell'Ottocento ne restano solo 50.

1908 - la legge che proibisce il commercio e l'uso dei coltelli a serramanico superiori alla lunghezza del palmo della mano dà il colpo di grazia all'artigianato dei ferri taglienti, che tuttavia sopravvive con alterne vicende fino al suo rilancio negli ultimi decenni.

Il personaggio
Sono tre i cittadini illustri di Scarperia. Luigi Fiacchi , detto Clasio (1754-1825), fu accademico della Crusca, bibliofilo e filologo di fama. La sua notorietà è legata alle Favole , composte in rima e dedicate ai rampolli delle nobili famiglie di cui fu istitutore. Nicola Lisi (1893-1975) fu uno degli animatori dell'ambiente culturale fiorentino tra le due guerre. Prosatore che trovava ispirazione negli antichi testi religiosi e nelle "sacre rappresentazioni" confluite nei suoi testi teatrali, raggiunse i risultati migliori con il Diario di un parroco di campagna (1942), che ebbe diverse edizioni e larga diffusione negli anni Cinquanta. Infine, Margherita Guidacci (1920-1992) fu profonda conoscitrice della letteratura inglese e francese, docente universitaria a Roma, traduttrice finissima di Eliot, Conrad, Dickinson e, a sua volta, poetessa. I suoi versi, essenzialmente religiosi, sono da tempo oggetto di attenzione da parte della critica e si stanno imponendo sempre più nel panorama della letteratura italiana e internazionale contemporanea.

La curiosità
La fondazione di Scarperia è connessa a un evento storico di cui possediamo riscontri precisi. Il Comune di Firenze, infatti, per potere fondare un nuovo centro fortificato nel Mugello, dovette sconfiggere la potente famiglia feudale degli Ubaldini, che possedeva una munitissima roccaforte a Montaccianico, ai piedi del versante toscano dell'Appennino. Il castello fu espugnato e, dicono le cronache dell'epoca, raso al suolo fino alle fondamenta. Fu emanato il divieto di costruirvi alcunché all'interno dei suoi confini e sui resti fu cosparso il sale, come i Romani fecero con Cartagine, perché non vi crescesse nemmeno una pianta. Da allora il luogo non è stato più abitato e ancora oggi la poderosa cinta muraria emerge a tratti dal groviglio della vegetazione che nei secoli ha continuato a crescere indisturbata.
L'area denominata "la Pineta" è posta a circa 2 km a nord del centro storico del capoluogo ed è collegata a questo attraverso un percorso pedonale alberato .

Tempo libero: La Pineta
image

Questo è un luogo destinato all'incontro e ritrovo di giovani, passeggiate e area di sosta per anziani, attività sportive e ricreative in un periodo dove il tempo libero a disposizione dei cittadini è in continuo aumento.

L 'area attrezzata ha un'estensione di circa 16 ettari e comprende tutta una serie di servizi fra i quali: parcheggi per autoveicoli (nelle immediate vicinanze), panchine e tavoli per il ristoro, fontanelle d'acqua potabile, e servizi igienici, Il Passo è illuminato nelle ore notturne.

Nello spazio attrezzato sono presenti una serie di percorsi pedonali che si snodano all'interno della vegetazione, in parte costituita da piante secolari sia autoctone che naturalizzate. I nomi dei viali e delle vie del Parco della Pineta sono tutti ispirati a dei ed eroi mitologici ed alle loro storie d'amore.
 
Top
141 replies since 9/5/2008, 20:46   3551 views
  Share