MUGNONE
Prendo spunto da Sticla per inserire la storia di questo piccolo fiume che passa da Firenze.
Il Mugnone è un piccolo fiume toscano, tributario di destra dell'Arno.
Nasce nelle colline a nord est di Firenze, in comune di Fiesole, bagna la periferia Fiorentina, passando nel quartiere Le Cure, quartiere residenziale di Firenze, situato a Nord a poca distanza da centro storico. Il nome della zona deriva dalle "curandaie", antico appellativo per le lavandaie, che erano abbreviate anche come "cure" e che sciacquavano i panni appunto nel Mugnone. Quello del "curandaio" era infatti un antico mestiere nella produzione del lino, che consisteva di "curare" il lavaggio delle pezze finché non perdessero la loro ruvidità e il colore giallognolo per ottenere morbidità e un colore più bianco. Una volta terminata la necessità di "curare" le tele il nome curandaio rimase semplicemente come sinonimo di lavandaio, che essendo soprattutto donne venivano dette curandaie.
Poi si unisce con il torrente Terzolle e si getta nell'Arno subito a monte del Viadotto dell'Indiano, dopo aver costeggiato il parco fiorentino delle Cascine. Ha un regime spiccatamente torrentizio, con piene insidiose in autunno. In condizioni meteorologiche particolari di forte piovosità si è assistito all'esondazione del torrente con gravi danni alle abitazioni ed alle attività commerciali circostanti. L'ultimo di questi eventi, avvenuto nel 1992, ha stimolato il Comune di Firenze ad una maggiore cura delle rive del fiume.
In origine il Mugnone sfociava nell'Arno nei pressi dell'attuale Ponte Vecchio e la confluenza tra i due fiumi, assieme alle possibilità di guado, era stata una delle probabili cause della scelta del sito per l'edificazione della città romana.
Nel Medioevo il fiume fu deviato nei fossati prospicienti alle mura della terza cerchia. Porta a San Gallo e Porta a Faenza (ora inglobata nella Fortezza da Basso) erano munite all'esterno di un ponte per scavalcarne la corrente.
Nelle ghiaie del Mugnone fuori porta a San Gallo, Boccaccio ambientò la ricerca dell'elitropia. (Decameron VIII, 3:"Calandrino, Bruno e Buffalmacco giù per lo Mugnone vanno cercando di trovar l'elitropia, e Calandrino se la crede aver trovata; tornasi a casa carico di pietre; la moglie il proverbia, ed egli turbato la batte, e a'suoi compagni racconta ciò che essi sanno meglio di lui".)
Negli ultimi anni il Comune ha provveduto a un risanamento delle condizioni generali di questo torrente, eliminando dal suo corso parecchie fonti inquinanti.
Pur costeggiando in certi tratti attività poco salubri, come la stazione ferroviaria fiorentina di Santa Maria Novella, le sue acque risultano limpide e ricche di fauna ittica e di un sempre maggior numero di uccelli stanziali come Garzette Martin Pescatore Germani o migratori, come Nitticore e Tarabusini fanno la loro comparsa.