::: ANZIANI MODERNI™ :::

Almanacco.., libera la fantasia!!

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giuliana54
view post Posted on 15/9/2008, 09:05




Curiosità
Durata media della vita di alcuni animali

Animale Anni

Tartaruga 350
Coccodrillo 300
Balena 100
Elefante 100
Aquila 100
Leone 40
Cavallo 30
Maiale 25
Mucca 25
Piccione 20
Gatto (domestico) 17
Cane 11
Coniglio 5
Ratto 2
Gatto (allo stato selvatico) 2
Topo (allo stato selvatico) 1
Topo (domestico) 2-3

Usi e costumi: il brindisi alla regina
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In Inghilterra i pranzi e le cene formali terminano con il tradizionale Brindisi alla Regina:
anche se non siete favorevoli alla monarchia, anche se non siete inglesi, sarebbe disdicevole e offensivo nei confronti dei vostri ospiti non alzarvi in piedi e non partecipare al brindisi, tenetelo presente. Nel loro assoluto rispetto per la libertà propria e altrui, nessun inglese vi rimprovererebbe, ma nella certezza di appartenere al popolo che ha il maggior rispetto per gli altri nessun inglese perdonerebbe la vostra cafoneria se non aveste lo stesso rispetto per loro

Il vino in tavola..
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Quando si porta a tavola un vino non conta solo il suo valore, il sapore o il suo invecchiamento, ma anche la temperatura a cui viene servito, temperatura di servizio, il bicchiere, e l'accostamento tra i cibi serviti e il vino.
Un vino rosso invecchiato, se troppo freddo, perde completamente il suo sapore, mentre un vino giovane servito a temperatura ambiente risulterà scialbo, privo di carattere, pastoso, così come un vino da dessert troppo caldo avrà un gusto stucchevole, a volte disgustoso.
Il bicchiere deve esaltare il sapore di un "rosso", valorizzare le fragranze di un "bianco", sottolineare l'aroma di un vino importante di grande invecchiamento.
Un vino rosso servito con portate di pesce "ammazzerà" queste ultime e da esse verrà "ammazzato", mentre un bianco servito con cacciagione potrebbe tranquillamente essere sostituito con acqua, si spenderebbe meno e non si avrebbero risultati molto diversi.
(dal web..modificato da giù)
 
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giuliana54
view post Posted on 18/9/2008, 10:38




Curiosità
Il velo tra passato e presente
Il velo è il simbolo della separazione dei sessi tipica delle società arabo-islamiche: società tradizionali e patriarcali, in cui è più che mai sentita l'esigenza di una forma di controllo sulle femmine da parte del maschio.
Il velo, inizialmente, fu imposto solo alle mogli e alle figlie del Profeta e successivamente fu esteso a tutte le donne musulmane. Con l'espansione dell'Islam, esso si diffuse rapidamente in tutti i paesi arabi: fu adottato da quasi tutte le donne nelle città e specialmente da coloro che appartenevano alle classi agiate, ma né le contadine né le donne che lavoravano lo adottarono completamente.
Come in passato, anche oggi sfuggono all'uso del velo le donne di campagne e le beduine, che per il loro stesso genere di vita sono costrette ad allontanarsi da casa o dalla tenda e a lavorare e muoversi all'aperto: il controllo maschile in tali contesti è volto più alla condotta morale, che deve sempre essere ineccepibile, che alla segregazione materiale della donna.
Invece, l'uso del velo trova la sua massima espressione nelle città, pur variando da paese a paese. Per esempio in alcuni paesi arabo-islamici esso è utilizzato dalle donne o per libera scelta o per imposizione; in altri paesi, invece, è addirittura vietato: in Tunisia una circolare ministeriale del 1987, ha vietato l'uso del velo nelle scuole e negli edifici pubblici.
Il velo nel mondo classico
Statua di Vestale
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Museo degli Uffizi - Firenze
Nella tradizione greco-romana il velo assume un valore simbolico e religioso.
La sua presenza è legata sia al mondo divino che ad alcuni momenti fondamentali della vita di ogni cittadino.
Divinità o personaggi appartenenti alla mitologia, come Elena, Fedra, Penelope, sono tradizionalmente raffigurati con un velo che ricopre testa e spalle.
L'origine di questo costume sembra, in ogni modo, legarsi a una sorta di sottomissione o consacrazione alla divinità: lo testimoniano la cerimonia del ver sacrum in cui ragazzi e ragazze usavano coprirsi il capo, e l'abbigliamento tipico delle Vestali, caratterizzato dalla presenza del suffibulum, un velo bianco di forma rettangolare.Il velo aveva anche un valore iniziatico: nei riti e nelle cerimonie di passaggio l’iniziando - sia uomo che donna - lo indossava com’è documentato anche da testimonianze letterarie ed iconografiche
A conferma del valore sacrale del velo è da aggiungersi la prassi propria delle cerimonie funebri, in cui in segno di lutto e dolore i Greci e i Romani si velavano il capo.
I diversi tipi di velo
Le donne nel periodo preislamico e del primo Islam coprivano la testa e il volto con diversi tipi di velo quando apparivano in pubblico; in più erano, di solito, interamente avvolte in un grande abito (djilbab).
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Un tipo molto comune di velo era il mandil, « il suo principale significato era quello di fazzoletto, tovagliolo e asciugamano». Esso era un articolo di uso comune ed era entrato a far parte dell'abbigliamento delle donne. La caratteristica del mandil era che esso non si trovava nel il guardaroba dei poveri; infatti, non averne uno era simbolo di povertà. Esso era di due tipi: grande e piccolo. Il piccolo era usato per asciugare le lacrime e pulire il naso e la bocca. Il grande, invece, era fatto girare intorno alla testa quando mancava il turbante.
I veli più comuni del volto erano il litam, un pezzo di stoffa rettangolare che copriva il naso e metà della parte bassa del volto; e il burqu
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che era un velo con due fori per gli occhi, costituito da un tessuto che cade dal centro della fronte e copre il volto. Gli angoli più in basso del burqu erano attaccati ai due lati della benda che copriva la testa creando l'effetto di una maschera.
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..Litam
Un altro tipo di velo usato dalle donne era il niqab.
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« Mentre, l'|hidjab copriva solo i capelli, il niqab copriva anche il viso ad eccezione degli occhi» .
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..hidjab
« Per la decorazione della testa, inoltre, le donne indossavano l'ishaba , che era un pezzo di tessuto legato intorno alla testa
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Il velo nella tradizione popolare italiana
Tradizione popolare italiana
Anche nella tradizione popolare italiana il velo è presente e riveste ruoli e significati diversi e profondi.
Fino a pochi decenni fa ,di solito, soprattutto nel Meridione, le donne portavano il velo quotidianamente.
Esso consisteva in un fazzoletto annodato sotto il mento.
Veniva indossato per coprirsi quando si usciva e soprattutto per andare in Chiesa.
Tuttora le donne anziane meridionali usano il velo, ormai solo appoggiato sulle spalle.
Riportiamo solo due esempi in cui il velo si carica di una valenza simbolica forte ed assume un significato comprensibile immediatamente anche oggi: il velo nuziale e il velo nero del lutto.
Il velo nuziale
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Il velo nuziale, bianco, simboleggiava l'aspetto sacrale della verginità. Era considerato peccato indossare il velo se la verginità non c'era più. Anzi, se durante la cerimonia accadeva che il velo dovesse malauguratamente cadere, l'onore della ragazza era ritenuto compromesso e la ragazza rovinata.Questo evento era considerato come una denuncia magico-sacrale: la ragazza non era degna del velo bianco.
La verginità viene così considerata un "fatto sociale". Per il matrimonio, in molte tradizioni popolari italiane, era necessario che la ragazza fosse vergine.
Sin dal momento del fidanzamento, la verginità della ragazza viene garantita, vigilata e protetta in modo ossessivo. Il fidanzato andava a trovare la ragazza, ma solo in presenza dei genitori, o di un fratello o di una sorella. Anche le amiche a volte non erano ritenute un controllo sufficiente. Le visite si svolgevano sempre nello stesso modo e i due hanno pochissime occasioni per rimanere soli. Nelle società patriarcali, come erano quelle del Mediterraneo, spesso la donna veniva votata alla castità: all'uomo si riconosceva più apertamente il diritto a vivere la sua sfera sessuale, mentre la sfera sessuale della donna era circoscritta al matrimonio.
Infatti, se l'atto sessuale avveniva fuori dal matrimonio, esso portava disonore, vergogna, colpa.
Non solo, ma la ragazza trascinava con sé nel disonore tutta la sua famiglia
Il velo nel lutto
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In molte località del Sud Italia, durante il periodo di lutto, le donne indossavano (e talvolta indossano tuttora) il velo nero. Nel meridione italiano, durante il pianto rituale per la morte di una persona cara, il velo viene strappato via dal capo come segno di disperazione. I capelli vengono sciolti e strappati, ripetendo gesti che hanno origini antichissime: anche nell'antica Grecia, o nell'antico Egitto, infatti, le donne piangevano in maniera rituale. Il gesto, secondo molti studiosi si tradizioni popolari italiane, rientra in un cerimoniale finalizzato all'elaborazione del lutto e al rafforzamento del legame psicologico con la realtà: infatti, ritualizzando il dolore, l'esperienza sconvolgente del lutto è vissuta come fatto straordinario, che niente ha a che fare con la storia quotidiana degli individui. Vivendo il dolore come rito, il lutto non turba la solidità dei riferimenti che ogni persona ha con la realtà.
(Dal Web: modificato da Giù)
 
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giuliana54
view post Posted on 20/10/2008, 14:43




Santo del giorno
Santa Maria Bertilla Boscardin, Vergine
Gioia di Brendola (VI), 6 ottobre 1888 - Treviso, 20 ottobre 1922
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Di famiglia contadina, con l'aiuto del parroco entrò nelle suore Maestre di San Dorotea e, divenuta infermiera, lavorò presso l'ospedale di Treviso, dove si dedicò al compito di servire i malati nel corpo nello spirito, infaticabile anche nell'aiutare le consorelle. Nonostante fosse stata colpita dal cancro, continuò con impegno il proprio lavoro, reso più faticoso dalla prima guerra mondiale in corso. Mandata presso Como, soffrì molto per l'incomprensione di qualche medico e della propria superiora senza mai lamentarsi o protestare. Tornata a Treviso, riprese il suo lavoro in ospedale nonostante l'aggravarsi della malattia. La sua grandezza spirituale sta nell'aver cercato di passare inosservata mentre raggiungeva, nella fatica nell'umiltà, un'unione con Dio sempre più profonda.
Segno Zodiacale
Il sole si trova nel segno della Bilancia tra il 23 settembre e il 22 ottobre
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L'immagine qui sopra (la seconda) è tratta dal Psalterium B. Elisabeth (XIII sec.) del Museo Archeologico Nazionale di Cividale: è la pagina del calendario dedicata a settembre, con il relativo segno della Bilancia.
Nella fascia centrale dedicata a settembre nella sala dei mesi di Schifanoia, a Ferrara, vediamo la bilancia retta da una mano sospesa nel vuoto. Anche qui molto plausibile il richiamo alla bilancia della Giustizia: quella che regge il cosmo e quella del duca Borso, illustrate a Schifanoia rispettivamente nella fascia superiore e in quella inferiore degli affreschi.
(Vedi immagine sotto)
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Secondo l'astrologia occidentale, la Bilancia è un segno zodiacale cardinale e d'aria. È governato da Venere. In questo segno Saturno si trova in esaltazione, Marte in esilio, il Sole in caduta. È opposto al segno dell'Ariete.
Il metallo associato al segno è il rame, le pietre sono il quarzo rosa, la rodonite e la tormalina verde, i fiori sono la rosa, la camelia e il giacinto.
Le persone con posizioni di rilievo in questo segno zodiacale sono alla continua ricerca dell'equilibrio, nel rapporto con se stesse e con gli altri. Nella loro ricerca dell'armonia e del bello soffrono profondamente tutte le situazioni di conflitto. Molto attente alle formalità, attribuiscono grande importanza alla relazione di coppia (difficilmente riescono a stare soli) e al matrimonio. La ricerca dell'armonia e della forma può spingerle verso i settori professionali dell'arte e della moda e il loro senso della giustizia può a volte portarle ad intraprendere la carriera di avvocato o magistrato. Portate per la diplomazia, non amano i modi ruvidi e le posizioni nette. Sono socievoli, altruiste e accomodanti ma spesso la loro serenità è solo apparente e nasconde profonde tensioni, come in tutti i segni cardinali.

Erba del giorno
I semi di Finocchio
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DESCRIZIONE
I semi di finocchio sono una spezia utile in caso di difficoltà digestive (sonnolenza post-prandiale, pesantezza epigastrica), aerofagia, fermentazioni intestinali e vomito gravidico; alcune ricerche affermano che i semi di finocchio, assunti nel periodo dell'allattamento, sarebbero in grado di rendere il latte più gradevole ai neonati. Secondo altre fonti, invece, avrebbe un effetto galattogogo, ossia favorirebbero la produzione di latte materno nel periodo dell'allattamento.
CONSIGLIATO
A chi vuole stimolare l'appetito, favorire la digestione e bloccare i processi fermentativi intestinali; a chi vuole calmare i dolori addominali, frenare il vomito e placare il singhiozzo; alle mamme in allattamento che vogliono aumentare la montata lattea e rendere più gradevole il sapore del loro latte.
PRINCIPI ATTIVI
Olio essenziale con trans-anetolo, fencone, estragolo, feniculina, limonene; olio grasso, proteine, acidi organici, flavonoidi.
MODO D'USO
Un infuso aperitivo, digestivo, antispasmodico e antifermentativo intestinale si prepara mettendo in infusione 1 grammo di semi di finocchio in 100 ml di acqua; prendete una tazzina di questa tisana prima dei pasti, all'occorrenza.
CONTROINDICAZIONI
Nessuna controindicazione.
In cucina
Il finocchio è un'erba aromatica dai molteplici usi anche in cucina. Può essere sminuzzato finemente su insalate e verdure cotte al burro, oppure aggiunto come aroma nei brodi di pesce, sulla carne e nei sughi, ma è anche ottimo se impiegato in dolci, liquori e grappe avendo un sapore in parte simile a quello dell'anice.
Ricetta del giornocon funghi e Asiago al profumo di finocchio.
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Ingredienti:
1 spicchio d'aglio
4 fette di pane casereccio avanzato o pane scuro
4 Fettine di Asiago
Una manciata di funghi.
Preparazione
Fare rosolare i funghi tritati con uno spicchio d’aglio.
Disporre in una pirofila le fette sottili di pane scuro, disporre sopra ciascuna fetta di pane la fettina di Asiago e quindi aggiungere i funghi rosolati, passare un filo d’olio, sale q.b.e una mangiata di semi di finocchio.
Infornare tenendo per 10 minuti con il grill.
Non inserisco dosi perché dipende da quanti siete, ad ogni modo una fetta media a testa è sufficiente.
La semplicità della ricetta consiste nell'utilizzo di questi semi di finocchio che danno un tocco e sapore particolare, è una preparazione semplice e autunnale. Si accompagna a del vino rosso.
Pensierino spirituale
Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice. tutti devono vederela bontà sul vostro viso, nei vostri occhi, nel vostro sorriso. La gioia traspare dagli occhi, si manifesta quando parliamo e camminiamo. Non può essere racchiusa dentro di noi.
Trabocca. La gioia è molto contagiosa. (Madre Teresa di Calcutta)
Il saggio dice:
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"Affida il tuo cammello alla provvidenza di Dio, ma legalo prima ad un albero" (Da Frate Indovino)
Astronomia
Gli equinozi sono i due punti in cui l'eclittica interseca l'equatore. Quando il Sole passa per questi punti il giorno ha la stessa durata della notte: il 21 di marzo il Sole si trova all'equinozio di primavera e segna l'inizio della primavera astronomica; il 23 di settembre circa il Sole si trova all'equinozio di autunno e segna l'inizio dell'autunno astronomico. I solstizi sono i due punti in cui l'eclittica raggiunge la maggiore distanza rispetto all'equatore. Il 21 di giugno circa il Sole si trova al solstizio d'estate, raggiunge il punto più alto sull'equatore, è nel punto più vicino al polo Nord celeste e il giorno ha la sua durata massima rispetto alla notte: è l'inizio dell'estate astronomica; il 21 di dicembre circa il Sole si trova al solstizio d'inverno, è nel punto più vicino al polo Sud celeste e raggiunge il punto più basso rispetto all'equatore e il giorno ha la sua durata minima: è l'inizio dell'inverno astronomico.
Nell'emisfero Sud della Terra il ciclo stagionale è inverso rispetto all'emisfero Nord: il 21 di giugno il Sole è nel punto più lontano dal polo Sud celeste e segna l'inizio dell'inverno astronomico; il 23 di settembre il Sole è sull'equatore e si avvicina al polo Sud celeste: inizia la primavera; il 21 dicembre il Sole raggiunge il punto più vicino al polo Sud e inizia l'estate; il 21 di marzo segna l'inizio dell'autunno poiché il Sole è nel punto gamma ed inizia ad avvicinarsi al polo Nord celeste.Tutte le differenze tra emisfero Sud ed emisfero Nord saranno trattate separatamente, come in questa zona.
I circoli di declinazione o cerchi orari sono i circoli massimi che passano per i due poli celesti. I circoli di latitudine sono i circoli massimi che passano per i due poli dell'eclittica. Sono circoli minori della sfera celeste quelli di ampiezza inferiore alla massima e il cui centro non coincide con quello della sfera. I circoli minori paralleli all'equatore sono i paralleli di declinazione; i circoli minori paralleli all'eclittica sono i paralleli di latitudine.
Il tropico del Cancro è il parallelo di declinazione che passa per il solstizio estivo, mentre il tropico del Capricorno è quello che passa per il solstizio invernale. Si chiamano "tropici" dal greco tropê, mutamento, ritorno, poiché il Sole ai solstizi inverte il suo moto e torna ad avvicinarsi all'equatore.
Il circolo polare artico è il parallelo di declinazione che passa per il polo Nord dell'eclittica; il circolo polare antartico è quello che passa per il polo Sud dell'eclittica. Entrambi i circoli polari distano dunque 23°27' dai rispettivi poli celesti.
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(dal web..modificato da Giù)
 
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giuliana54
view post Posted on 21/10/2008, 09:08




ed ecco a voi un poco di STORIA DEL PROFUMO..



L'origine del profumo si perde nella notte dei tempi. L'Oriente sembra esserne stata la culla. Viene usato prima nei riti religiosi. Bruciati in onore degli Dei, i profumi esalavano un fumo odoroso che si levava verso il cielo, da qui l'origine della parola profumo, che deriva dal latino "per fumus" e cioè attraverso il fumo. Bruciando sostanze odorose gli uomini si attiravano le grazie divine. Gli odori gradevoli scongiuravano anche le malattie ed ostacolavano la peste e le epidemie.
L'uso divenne poi profano. Cleopatra o valorosi guerrieri cominciarono a spalmare i loro corpi con unguenti profumati.
La tappa seguente fu la scoperta della distillazione da parte degli arabi, ai quali dobbiamo l'invenzione dell'alambicco, usato ancora ai nostri giorni.
Dal Medio Evo, il bagno ed il lavarsi in generale è abbandonato e si fa un uso smodato di profumi per rimediare alla mancanza di igiene. Appaiono così le prime acque profumate quali l'Acqua d'Ungheria, poi, molto più tardi l'Acqua di Colonia, commercializzata da Jean-Marie Farina.
"Houbigant" si installa in rue Faubourg Saint Honoré e profuma tutta l'aristocrazia.
L'uso del profumo si diffonde in Francia grazie alla Dama del regno, Maria Antonietta , moglie di Luigi XVI o Giuseppina, moglie di Napoleone, che danno l' esempio. Dopo il XVIII secolo, l'industria francese dei profumi si concentra a Grasse, nel sud della Francia.
All'inizio, i fabbricanti di Grasse distillavano l'essenza do lavanda nelle fabbriche di guanti. I guanti profumati divennero celebri grazie alle donne eleganti di Francia, Inghilterra ed Italia. Fu il primo modo di indossare un profumo.
I profumi di oggi provengono da questa tradizione, ma la scoperta dei prodotti di sintesi, alla fine del secolo scorso, ha cambiato in modo considerevole sia il modo di elaborare il profumo, sia quello di percepirlo.
Nel periodo della Belle-Époque sono apparsi grandi profumi che vanno da "JiCky" di Guerlain (1889, il decano dei profumi attualmente in vendita) a "Origan"(1905) a "Chyprie" (1917).
E' tra le due guerre che sono apparsi i nomi dell' Alta Moda nel mondo della profumeria, con tutto quello che questo rappresenta in fatto di eleganza e lusso femminile: N°5 (1921), Arpege (1927). L'epoca è contrassegnata anche dalla raffinatezza dei flaconi, delle confezioni e dalla nascita di grandi creazioni diventate dei classici, come Shalimar (1925).
Riservato ad una élite, il profumo ha un nuovo sviluppo alla fine della seconda guerra mondiale, con un notevole aumento di consumatori. E' in questo periodo e più precisamente nel 1945, che rinasce la profumeria maschile, in particolare con la creazione di Moustache. Questa tendenza si sviluppa con il successo di Eau Sauvage (1966) che conferma l'evoluzione delle fragranze maschili fino ai giorni nostri.
Yves Saint Laurent, Creatore Haute-Couture dei nostri tempi, ha saputo proporre alle donne ed agli uomini profumi all'altezza del suo marchio.

L'antico Egitto


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I primi documenti sui profumi risalgono agli Egizi. In questa civiltà , alle fragranze di cui i sacerdoti avevano il pieno controllo veniva attribuita la proprietà di fare da tramite alle aspirazioni umane nell'aldilà. Il rituale dell'imbalsamazione ne è un esempio: alla morte del Faraone, il suo corpo veniva privato delle viscere, pulito con olio di pino, riempito di essenze come mirra, cassia e cedro ed infine avvolto in bende impregnate di oli aromatici. Ma via via che il lusso e la raffinatezza entrarono nella vita privata, gli Egizi iniziarono ad impiegare le sostanze odorose anche nell'igiene quotidiana. Nacque allora una vera e propria industria dei profumi, senza dubbio favorita dalla spedizione navale della regina Hatsepsuthimage nel mitico "Paese di Punt" dove crescevano mirra, incenso e opoponax ( mirra dolce di Somalia). Fu un autentico tripudio di fragranze - come il "Kyfi", composto da più di 60 essenze- esportate anche in paesi molto lontani.
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(continua..dal web, modificato da Giù)

 
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giuliana54
view post Posted on 23/10/2008, 11:15




STORIA DEL PROFUMO
Da Atene a Roma

Nell'antica Grecia, mito e culto della bellezza trovarono nel profumo una perfetta sintesi. Gli "euodia", ovvero gli odori buoni - strumento di ricerca del divino - raggiunsero il loro apogeo nella raffinatissima Atene di Pericle. Qualche esempio: il "susinon" a base di giglio o il "kipros" a base di menta e bergamotto. E nonostante il veto di alcuni personaggi illustri, come Socrate, l'importanza attribuita al profumo è confermata dal famoso "Trattato degli odori " di Teofrasto, testo base della profumeria antica. Dopo l'iniziale diffidenza dei Romani nei confronti delle "mollezze" orientali, con l'età imperiale il profumo trionfò in tutte le sue forme anche a Roma. Come racconta Petronio nel Satyricon , i banchetti divennero vere e proprie " orge olfattive" : durante i convivii nella Domus Aurea di Nerone, per esempio, da un soffitto d'avorio traforato cadevano sugli ospiti petali di rosa impregnati di essenze preziose. Con la decadenza dell'impero e la nuova morale imposta dal cristianesimo però, l'arte del profumo cadde rapidamente nell'oblio.


(continua..dal Web)
 
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giuliana54
view post Posted on 31/10/2008, 11:23




Il profumo ed il sogno
Il profumo è molto di più di una sostanza materiale inanimata. E' una specie di"genio buono" che permette di compiere sette grandi tipi di sogni:

La funzione sacra.
Mette in rapporto con gli dei, com lo spirituale.
E' il profumo dell'Eden come scrive Maometto "Dove gli uomini gioiscono di una vita piena di piacere, dove fanciulle li accolgono agitando sciarpe profumate". Il profumo dei riti sacri, il profumo delle imbalsamazioni, delle offerte, ecc.

La funzione eleganza.
Il profumo eleva, è aristocratico, ma è anche segno di benessere. Profumo bijoux, profumo scrigno, profumo che permette di affermare la differenza.

La funzione seduzione.
Il profumo è ritenuto il più forte artefice di seduzione, come l'Eau de Hongrie che permise alla regina di Ungheria, a 70 anni, di sedurre il re di Polonia, secondo quanto racconta la storia.

La funzione piacere.
Il profumo dona estasi, piacere. Il profumo , come dice Honais in Madame Bovary " sorprende l'intelletto e provoca estasi".

La funzione vitalità.
Il profumo dà forza, è l'unguento profumato che dava vigore e fiducia agli atleti greci dell'antichità. Profumo purificatore che si bruciava durante la peste. Profumo che protegge dagli altri.

La funzione identità.
Il profumo dà a chi lo indossa un'identità, un carattere, un secondo nome di battesimo. La scia del profumo evoca in voi la presenza di una persona anche quando essa non c'è.

La funzione evasione.
Il profumo ricorda luoghi distanti, momenti passati, contrade lontane, permette di fuggire.

(continua ..dal web..Giù)
 
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Solare35
view post Posted on 15/2/2009, 18:25




Curiosità
Porcellana: un segreto d'altri tempi



La capacità di produrre la cosiddetta porcellana a guscio d'uovo restò per secoli avvolta nel mistero: già nel IX secolo, in Cina, era conosciuta la tecnica di produzione di una porcellana il cui spessore non superava i 4/10 di millimetro, tanto sottile da risultare semitrasparente.

Con il dominio dei Mongoli questa tecnica cadde in disuso, ma con l'avvento della dinastia Ming (1368) si cercò di scoprirne i segreti, senza riuscirci. Solo sotto la dinastia Ch'ing (dal 1644) si riuscì ad avvicinarsi alla tecnica del "guscio d'uovo" con la produzione di imitazioni spesso apprezzabili, ma mai paragonabili agli originali antichi.

Finalmente nel 1963 un occidentale, A. Weiss, riuscì a scoprire il segreto gelosamente tenuto nascosto: la produzione di porcellana si fonda sull'uso del "caolino", gli antichi cinesi riuscivano a rendere questo materiale particolarmente plastico aggiungendo urina e sottoponendolo successivamente ad un processo che potremmo paragonare alla fermentazione e ad una sorta di "manipolazione" del materiale così ottenuto attraverso l'uso di bufali che, calpestandola adeguatamente, la rendevano plastica e resistente allo stesso tempo, tanto da poterla ridurre a spessori simili a quelli della carta senza romperla durante la lavorazione.

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Ho trovato questo topic interessante che languiva e mi sono chiesta:
"Perchè non ravvivarlo con qualche curiosità?"

 
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giuliana54
view post Posted on 16/2/2009, 17:53




Grazie Solare! :throb.gif: :throb.gif: cercherò di essere più presente.. ^_^ ^_^
 
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giuliana54
view post Posted on 17/2/2009, 11:43




Storia del ..Platino!!


Il suo nome deriva dallo spagnolo platina, diminutivo di plata, argento.
Il platino e le sue leghe naturali sono conosciute da moltisimo tempo. Il metallo era usato dalle popolazioni precolombiane del Sudamerica e la prima menzione in documenti europei risale al 1557, ad opera dell'umanista italiano Giulio Cesare Scaligero (1484-1558) che lo descrive come un misterioso metallo trovato nelle miniere del Darién (Panamá) e del Messico "...finora impossibile da fondere secondo i metodi noti agli spagnoli".
Gli spagnoli chiamarono il metallo platino, piccolo argento, quando lo trovarono per la prima volta in Colombia. Il platino veniva considerato allora un'impurezza indesiderata dell'argento e spesso veniva gettato via.
La scoperta del platino è attribuita all'astronomo Antonio de Ulloa e a Don Jorge Juan y Santacilia, entrambi incaricati dal re Filippo V di Spagna di unirsi ad una spedizione in Perù che durò dal 1735 al 1745. Tra le altre cose, Ulloa osservò la platina del pinto, un metallo non lavorabile rinvenuto insieme all'oro in Nueva Granada, l'attuale Colombia. I corsari britannici intercettarono la nave di Ulloa durante il ritorno in Europa. Benché egli fosse trattato bene in Inghilterra, dove divenne anche un membro della Royal Society, gli fu impedito di pubblicare notizie riguardo al metallo sconosciuto fino al 1748. Prima che questo succedesse, nel 1741 Charles Wood isolò indipendentemente l'elemento reclamandone la scoperta.
Il simbolo alchemico del platino è ottenuto per unione dei simboli dell'oro e dell'argento.
Il platino è considerato più prezioso dell'oro. Il suo prezzo è legato alla sua disponibilità e generalmente è più del doppio di quello dell'oro.
Il 22 agosto 1988 è stato coniato il koala australiano, la prima moneta di platino del mondo.
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Curiosità
Nelle sue celeberrime “Memorie” Giacomo Casanova racconta degli avventurosi tentativi di trasformare il platino (all'epoca ritenuto ancora un metallo non prezioso) in oro, compiuti in compagnia della marchesa d'Urfè.
Tra i personaggi che con la loro immagine e il loro stile di vita più hanno contribuito all'affermazione del platino nel nostro secolo, va sicuramente ricordata la duchessa di Windsor, al secolo Wallis Simpson, per sposare la quale Edoardo VIII d'Inghilterra rinunciò alla corona inglese nel 1936, accontentandosi, appunto, del titolo di Duca di Windsor. Donna tra le più eleganti del suo tempo, la duchessa finì per dettare le regole della moda. Le si attribuisce, tra l'altro, la celebre affermazione che dopo le cinque del pomeriggio si porta il platino, e non l'oro..
Ed era naturalmente in platino la fede che suggellò il suo matrimonio, senza dubbio uno dei più “discussi” della storia.
La definizione “biondo platino” venne coniata nel 1929 per lanciare la biondissima, e allora sconosciuta, Jean Harlow. Ne fu autore il produttore cinematografico americano Howard Hughes.
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Questa borsetta è stata disegnata da GinzaTanaka è realizzata in platino, e diamanti e il suo valore è stimato intorno ai 1.210.000 euro.

(dal web)
 
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Solare35
view post Posted on 17/2/2009, 16:37




Sale

Gli oceani contengono una quantità di sale sufficiente a coprire i continenti terrestri con uno strato spesso 150 metri. Ma due laghi della terra contengono molto più sale rispetto agli oceani.

Il Mar Morto, che si trova fra lo Stato di Israele e la Giordania, contiene il 25/30% di sale rispetto al 4/5% degli oceani, infatti chi abbia provato ad andare sott'acqua nel Mar Morto sa che questo è reso difficile proprio dall'altissima concentrazione di sale.
Anche il Lago Salato dello Utah, in USA, presenta le stesse concentrazioni di sale.

Nonostante l'alto contenuto di sale esistono degli organismi viventi nelle acque di questi due laghi, e questo mette in discussione le teorie secondo cui in condizioni diverse da quelle presenti sulla Terra difficilmente la vita potrebbe svilupparsi: in presenza di tali concentrazione di sale la vita non potrebbe neppure sognarsi di esistere eppure esiste
 
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giuliana54
view post Posted on 18/2/2009, 12:56




sempre..sul Platino!!
Il platino e le sue leghe sono usati in attrezzi chirurgici, negli utensili da laboratorio, nei cavi elettrici di resistenza e nei punti di contatto elettrico. È usato (30%) come catalizzatore nelle marmitte catalitiche. Il maggiore uso (50%) del platino è per gioielleria, un altro 20% è usato nell'industria: il platino è usato nell'industria aeronautica chimica, elettrica e del vetro, ciascuna delle quali consuma circa il 10 tonnellate del metallo all'anno. L'industria del vetro usa il platino per le fibre ottiche ed il vetro degli schermi a cristalli liquidi, particolarmente per i computer portatili.
Effetti del platino sulla salute
Il platino e' un metallo nobile. Le concentrazioni di platino nel suolo, nell'acqua e nell'aria sono minime. In alcune zone si possono trovare depositi che sono molto ricchi di platino, soprattutto in sud Africa in Unione Sovietica e negli Stati Uniti. Il platino e' usato come componente di molti prodotti metallici, come elettrodi, e puo' essere usato come catalizzatore in numerose reazioni chimiche.

I legami del platino sono spesso applicato come medicina nelle cure per il cancro. Gli effetti del platino sulla salute sono fortemente dipendenti dal tipo di legami che si formano, e dal livello di esposizione e di immunità delle persone che vi sono esposte.

Il platino come metallo non e' molto pericoloso, ma i sali di platino possono avere parecchi effetti sulla salute, come:

- alterazioni di DNA
- cancro
- reazioni allergiche a pelle e membrane mucose
- danni agli organi, come intestini, reni e midollo osseo
- danni all'udito

Infine, un pericolo del platino e' che puo' causare aumento della tossicità di altre sostanze chimiche pericolose per il corpo umano, come il selenio

Effetti ambientali del platinoL'uso del platino nei prodotti metallici non è noto causare molti problemi ambientali, ma sappiamo che può causare gravi condizioni di salute nell'ambiente di lavoro.
Il platino è emesso nell'aria attraverso gli scarichi delle automobili che usano la benzina al piombo. Di conseguenza, i livelli di platino in aria possono essere piu' elevati in certe zone, per esempio in garage, in trafori e sui terreni di aziende di trasporto su camion.
Gli effetti del platino su animali e ambiente non sono ancora stati ricercato molto estesamente. L'unica cosa che conosciamo è che il platino si accumulerà nelle radici delle piante dopo l'assorbimento. Non e' ancora chiaro se mangiare le radici di piante contenenti platino può arrecare danni agli esseri umani ed agli animali, non è ancora chiaro.
Alcuni microrganismi sono in grado di convertire le sostanze di platino in sostanze più pericolose nei terreni, ma anche su questo argomento esistono poche informazioni.
(dal web)
 
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giuliana54
view post Posted on 26/2/2009, 10:19




Le strutture strane
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Sembra che il luogo attualmente più ricco di progetti in sviluppo, per quanto riguarda l'architettura e la costruzione di spazi commerciali sia Dubai. Città strana, basti pensare che si è sviluppata enormemente in un lasso di tempo piuttosto breve (guardate qui). Una città che attira i ricchi arabi e il turismo internazionale, offrendo spazi, negozi, alberghi di un lusso sfrenato al limite direi del buon gusto.

Le strutture architettoniche davvero strane che nascono di continuo come funghi sono tante, come per esempio il palazzo a forma di iPod.
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Oppure il gruppo di isole artificiali costruite al largo della costa araba che riproducono la mappa del mondo (incredibile,anche perchè ogni isola è in vendita).

Comunque attualmente è in costruzione la torre più alta del mondo. A Dubai. Si chiama Burj Dubai. Sul sito ufficiale si legge che l'ispirazione di questo progetto nasce da un fiore: l'hymenocallis. Una pianta coltivata a Dubai e in tutta la regione indiana. Il design dunque riprende la struttura armoniosa di questo fiore.

Altra cosa curiosa è che attualmente nessuno sa quanto esattamente sarà alta la torre una volta completata, ma la notizia è che sabato 21 luglio ha raggiunto i 512 m. Qualche altro numero: avrà 56 ascensori in grado di fare 10 metri al secondo, e al momento ha 141 piani, più di ogni altro grattacielo al mondo.
 
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giuliana54
view post Posted on 27/2/2009, 09:19




The Angel of the North: la più grande scultura della Gran Bretagna
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L’angelo del nord è la più grande e scultura impressionante della Gran-Bretagna. Si leva in piedi vicino al A1 in Gateshead nel nordest dell’Inghilterra, realizzata dallo scultore internazionale Antony Gormley. L’angelo del nord è stata fatta con 200 tonnellate di acciaio ed ha attratto l’attenzione in tutto il mondo da quando è stata montata nel febbraio 1998. La scultura è alta ben 20 metri e ha un’apertura “alare” di 54 metri.
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Solare35
view post Posted on 24/5/2009, 13:38




24 maggio 2009 - 43a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
UMANIZZARE LE "NUOVE TECNOLOGIE"


LA comunicazione odierna è fortemente segnata dalla rapidità e dal continuo perfezionamento del ciclo di innovazione tecnologica che, se da un lato esige la fatica di una continua e affannosa rincorsa all'aggiornamento, dall’altro offre nuovi spazi comunicativi e nuovi modi di rapportarci agli altri. Flickr, msn, avatar sono solo gli ultimi termini che abbiamo dovuto imparare a conoscere per sentirci in tono con quello che succede. Fermo restando che non abbiamo ancora del tutto assimilato parole come: Youtube, mp3, ipod, chatroom, blog, sms, mms, tag.

Personalmente sono stato sempre molto incuriosito dalle potenzialità, e dai pericoli dell’avatar. Questo termine deriva dalla religione Hindu. Nel mondo della Rete sta ad indicare più semplicemente l’aspetto e l’identità assunta nei giochi o nelle chat grafiche. Più estensivamente l’avatar è l’alter ego virtuale di una persona. Con questa tecnica, ad esempio, quasi sette milioni di persone si sono create oggi su Internet una vita parallela a quella reale, vivono cioè una "seconda vita" sociale – che magari ritengono rispecchi meglio le proprie potenzialità mai attuate nella vita reale – negli esercizi commerciali, nei caffè, nelle strade e nelle piazze virtuali di "Second Life".

Ma, come si può facilmente intuire, anche questi nuovi mezzi, pur capaci di attivare circuiti multidirezionali di comunicazione, oltre a creare un divario tra la parte tecnologicamente istruita del Paese e quella che non ha accesso all’alfabetizzazione informatica, non sono scevri da concreti pericoli di devianze sociali importate tali e quali dal mondo reale.

Da qui nasce l’invito del Papa, nel messaggio della giornata odierna delle comunicazioni sociali, a vigilare sulla responsabilità che siamo tutti chiamati ad assumerci quando ci immergiamo nei mondi virtuali delle nuove tecnologie. Tra queste ce ne sono alcune che ci riguardano da vicino, come il cellulare, la Rete, Youtube, i blogs. L’invito è di usarle come strumenti positivi che promuovono l’uomo e la vita, incoraggiano il rispetto di noi stessi e di chi ci sta accanto, favoriscono l’amicizia e il dialogo.

Tarcisio Cesarato,massmediologo



a: La Domenica - Ed. S. Paolo
 
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giuliana54
view post Posted on 19/6/2009, 16:30




Le strane Invenzioni del Sig.Kawakami
Clicca qui!!!
 
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41 replies since 1/7/2008, 11:38   6470 views
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