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Angolo dei fiori, Solare35 ci parla dei fiori

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Solare35
view post Posted on 4/1/2009, 18:15 by: Solare35




ABC dei Fiori
Bocca di leone
Antirrhinum majus


La bocca di leone è da sempre una pianta di casa nostra e i suoi fiori complicati e particolarissimi ben ne spiegano il nome. E’ un'erbacea perenne, che si allunga in splendidi steli fioriti e può essere coltivata anche come pianta annuale, perché cresce rapidamente ed è facile da coltivare. Le bocche di leone regalano abbondanti fioriture profumate da giugno fino a fine autunno, coprendo tutte le nuances del rosso, del giallo e del rosa.

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Questa pianta è rustica nel nostro paese, resistendo a temperature di alcuni gradi al di sotto dello zero, ma solitamente viene coltivata come annuale in quanto si sviluppa velocemente ma ha vita breve. Il fusto è carnoso, lignificato alla base, e può raggiungere i 100-120 cm di altezza; le foglie sono lanceolate, verde scuro. La particolarità di questa pianta sta senz'altro nei fiori, parzialmente tubolari, con due labelli, che si aprono premendo il fiore ai lati, ricordando la Bocca di un leone o di un drago, sbocciano su lunghe spighe; esistono anche varietà bicolori e screziate. Il fiori lasciano il posto a baccelli legnosi che contengono numerosi semi fertili. Per avere fioriture più abbondanti levare gli steli di fiori appassiti, si consiglia anche di cimare le giovani piante per ottenere una crescita più compatta.
Bocca di leone comune (nome scientifico Antirrhinum majus) è una piccola pianta perenne (annuale o bienne), erbacea (non più alta di 50 - 80 cm) a carattere cespuglioso, dai fiori profumati, che cresce sui muri e sulle rupi della regione mediterranea.

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Il genere Antirrhinum comprende una quarantina e più di specie sia perenni che annuali.

Antirrhinum majus
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risulta comunque la più diffusa nelle regioni mediterranee ed insieme ad altre tre
Antirrhinum latifolium Miller Bocca di Leone gialla
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Antirrhinum siculum Miller Bocca di leone siciliana
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Antirrhinum tortuosum Bosc Bocca di Leone cespugliosa
,
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sono le uniche specie del genere spontanee sul nostro territorio.


A causa dell’intenso utilizzo come pianta decorativa si sono create moltissime varietà. Queste ultime possono dividersi in due categorie : la varietà “nanum”

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con una quarantina di sfumature diverse di colori e la varietà “pumila” con una ventina di sottotipi diversi.
In Europa sono segnalate 5 sottospecie:

Antirrhinum majus subsp. majus L.: si trova nella Francia meridionale, e a nord-est della Spagna.
Antirrhinum majus subsp. cirrhigerum (Ficalho) Franco: si trova nel Portogallo meridionale, e a sud-ovest della Spagna
Antirrhinum majus subsp. linkianum (Boiss. & Reut.) Rothm.: si trova nel Portogallo occidentale (specie endemica).
Antirrhinum majus subsp. litigiosum (Pau) Rothm. : si trova nella Spagna sud-orientale.
Antirrhinum majus subsp. tortuosum (Bosc) Rouy.
Antirrhinum latifolium Miller - Bocca di Leone gialla: si trova (Piemonte, Liguria e Toscana), e si distingue dalla nostra specie per le foglie di forma ovato – lanceolate molto più larghe

Purtroppo di queste specie non ho trovato immagini


Significato del fiore


Forse per la forma dei suoi fiori, strana quanto attraente, la bocca di leone è il simbolo del capriccio e del rifiuto mirato. Quindi l’omaggio floreale più indicato per esprimere “sincero disinteresse” in modo garbato e originale.

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Petalo Rosso e la Bocca di Leone
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C'era una volta un petalo rosso, portato dal vento ai piedi di una bocca di leone. La bocca di leone lo guardò con curiosità e lo trovò molto diverso dagli altri petali che già conosceva. Era raggiante, puro e premuroso, tanto che cominciò a parlargli giorno e notte e si stupiva quanto fosse piacevole chiacchierare con lui, si meravigliava di come le sue parole fossero le stesse che lei aveva sempre pronunciato ad altri e che sempre aveva pensato. Il petalo, dal canto suo, incrementava sempre più i momenti di conversazione con la bocca di leone, ma avrebbe voluto guardarla più da vicino, il suo fusto alto e legnoso non gli permetteva di conoscerla come lui avrebbe desiderato. E così un bel giorno chiese aiuto al suo amico vento e si fece portare in cima allo stelo. Ah che sensazioni, ora sì che si ragionava, com'era bella e come gli piaceva guardarla da vicino mentre le parlava. La bocca di leone era contenta del suo nuovo amico premuroso, che le ripeteva sempre di essere così fortunata ad averlo incontrato, ma lei perplessa pensava che fortuna potrei avere ad incontrare un petalo portato dal vento?
I giorni passavano e il petalo, quando poteva, ritornava sulla bocca di leone e godeva del sole e dell'aria fresca che baciavano la cima della sua nuova amica e che la sua amica portava nella sua esistenza di petalo ramingo. E le ripeteva quanto fosse fantastica e fortunata.
Poi una mattina, al suo risveglio, la bocca di leone non vide più il petalo accanto a sè. Si guardò intorno e lo scorse un po' più lontano. Continuava a parlargli, ma non più tanto spesso. Il petalo continuava a dire che non era cambiato nulla, ma aveva solo bisogno dei suoi spazi perchè, si sa, un petalo è qualcosa di così delicato che non può essere tenuto per tanto tempo vicino, altrimenti si stropiccia e avvizzisce. La bocca di leone per sua natura era sempre stata comprensiva e meno che meno voleva metter catene o guinzagli..
Poi un giorno, all'improvviso, la bocca di leone fu svegliata dalla presenza del petalo, così vicino ma così vicino come mai avrebbe pensato potesse accadere. E invece era accaduto. Che bello avere di nuovo accanto il suo amico petalo rosso. Rimasero così a contemplare la Luna piena, senza pensieri, nè domande o richieste.
Al suo risveglio la bocca di leone si sentiva già sola, e sola in realtà lo era. Il suo amico era sceso dal fusto e riusciva a mala pena a scorgerlo in lontananza. Le chiacchierate ormai erano solo un ricordo, e pochi divennero i momenti in cui riusciva a ricevere notizie del petalo, finchè un giorno non lo vide più, non lo sentì più, senza una spiegazione, senza un saluto. Il vento se l'era portato via. La bocca di leone cercò di capire il perchè, ma forse era più semplice di quanto potesse mai pensare: era solo un petalo come gli altri e nulla di più..

Perchè a volte dire quello che si pensa è sinonimo di cattiveria..
Perchè a volte l'egoismo che si dimostra in alcune situazioni fa capire tante ma tante cose..
Perchè a volte l'incoerenza negli atteggiamenti rivela solo che tutto era già previsto e progettato..
Perchè a volte basta solo un po' di sincerità in più..
Il resto sono solo parole.
Anonimo



Edited by Solare35 - 24/3/2009, 17:09
 
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