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Angolo dei fiori, Solare35 ci parla dei fiori

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Solare35
view post Posted on 22/1/2009, 19:20




ABC dei Fiori
Dalia

Di dalie ne esistono una gamma enorme. C’è davvero l’imbarazzo della scelta: si distinguono in base all’altezza, alla forma dei fiori, al numero di giri dei petali.
La loro varietà di volta in volta è più adatte al vaso o alla terra piena e una tavolozza cromatica veramente invidiabile! La dalia si sviluppa velocemente ed esplode in fiori vistosi da giugno fino a ottobre, vive bene al sole e teme l’umidità eccessiva. E’ molto sensibile al freddo e va perciò riparata nei mesi invernali.
La Dalia è originaria del Messico, da dove fu trasferita in Europa con grandi difficoltà, dovute principalmente al viaggio molto lungo che i bulbi dovevano affrontare. Forse i primi semi vennero importati da un botanico svedese.
Il poeta Gothe era un grande ammiratore di questo fiore, del quale ha, in più occasioni, elogiato la bellezza.
Nel mese dedicato alle rose per antonomasia, altri fiori, non meno degni di attenzione, popolano i nostri angoli verdi. Tra questi in particolare ne troviamo uno carico di storia e di allegria: la dalia. Fiori dall'origine molto lontana: l'America centrale. Terra dove venivano coltivati dagli Aztechi non solo per la bellezza dei fiori quanto piuttosto per la bontà dei loro tuberi, simili per forma e per sapore alle patate, insieme alle quali costituivano gli alimenti principali della loro dieta. Le dalie fanno parte della famiglia delle Compositae, sono piante erbacee che possono raggiungere anche i 150 cm di altezza. Dalle radici rizomatose o tuberizzate si generano lunghi fusti cavi, robusti e molto ramificati che alla luce si colorano di un bel verde brillante. In primavera-estate sbocciano i fiori ligulati, colorati vivacemente dal giallo vivo al blu intenso, dal bianco candido al violetto porpora.

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La specie più grande è la Dahlia excelsa:

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può crescere fino a 7m.
Il fusto è legnoso, le foglie sono verde chiaro con i margini dentati, lunghe da 35 a 40 cm. Ifiori, raggruppati a mazzi, in color rosa porpora, con un diametro di 12-15 cm. L’excelsa richiede un clima temperato, in modo da poter lasciare i tuberi nel terreno tutto l’anno. Data l’altezza della pianta, è meglio metterla a dimora in giardino in una posizione tale che permetta di ammirare i fiori anche dall’alto.
Alcune varietà:
Christine: Perfetta come fiore di mezza misura per giardini di piante perenni, fiori doppi che si accostano bene con le altre piante, naturale complemento dell'artemisia.

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Victory Dwarf: Piccola e compatta copire qualsiasi zona con un tappeto di fiori arancioni, rossi, gialli e bianchi. Per un effetto migliore raggruppare almeno tre colori.

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Berliner Kleene: E' difficile superare le sue prestazioni! Gran bel fiore che somiglia ad un giglio.

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Sneezy: Adatta ai vasi, produce molti fiori di molti colori compreso il bianco.

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Sisa: Piccola dalia decorativa con pochi rivali fra le piccole piante annuali per durata di fioritura. Da vedere in gruppi grandi per un migliore effetto (fiori gialli).

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Alstergrusz: Fioritura insolita con petali alati, detta infatti dalia delle farfalle. Tenere non a sole pieno per una più lunga fioritura.

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Per la lunga e copiosa fioritura è molto utilizzata come pianta ornamentale nei giardini, in vaso sui terrazzi e industrialmente per la produzione del fiore reciso.
Le varietà maggiormente coltivate derivano principalmente dalla Dahlia variabilis

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Dalla floricoltura vengono convenzionalmente suddivise per gruppi omogenei, in base ad alcuni parametri:
In base alla taglia:

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In base alla conformazione del capolino:
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In base alla quantità dei giri di ligule:
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Significato del fiore


La dalia fu per diverso tempo impiegata per uso alimentare. La sua “bontà” spiega il primo dei significati generalmente attribuiti al fiore: la dalia è il dono giusto per esprimere un sentito grazie. D’altra parte, forse perché per diverso tempo la varietà più diffusa è stata la Variabilis,
Il messaggio che porta questo fiore è quindi: "sei volubile,i tuoi sentimenti sono poco coerenti, cambi idea troppo facilmente".

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<b>Questa la offro a coloro che continuano a seguirmi con pazienza.

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Edited by Solare35 - 24/3/2009, 18:01
 
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Solare35
view post Posted on 24/1/2009, 14:14




LA DALIA

Beltà effimera

Conosco un'ambiziosa giovinetta,
avida sol di lodi e di piaceri,
cui lo specchio, il balcone e la toeletta
son gravi, importantissimi, pensieri:
che neppur sogna di adornar la mente
di pregi che la rendano piacente:
che neppur sogna di educare il core
di virtù che risvegliano l'amore:
contenta di brillar come una stella,
e di sentirsi sussurrare: è bella!
Conosco un fiore, splendido e pomposo,
che s'aderge su tutti nel giardino;
d'un abito sì altero ed orgoglioso
che sembra sprezzi ogni altro fiorellino:
che né a sol sfavillante o a molle rezzo
non tramanda un gentile e vivo olezzo:
che non ha olezzo né si fa pregiare
per alcuna virtude salutare:
pago della smagliante e ricca vesta
che primo al passegger lo manifesta.
O fiore, o giovinetta, è il tempo breve
che ber n'è dato d'Aretusa al fonte,
dopo il zeffiro e il sol cade la neve,
e il suo bacio letal gela la fronte:
a insipida beltà non v'affidate
troppo presto ne lascia desolate!
Non vi affidate solo allo splendore
che si muor quando primavera muore,
ma sappiate che sola la virtude
può render caro il fior di gioventude

Gemma Giovannini

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Solare35
view post Posted on 24/1/2009, 15:17




ABC dei Fiori
Digitale


La digitale è una vistosa erbacea di casa nostra che comprende diverse varietà, tra cui la più nota e apprezzata è certamente quella purpurea.

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Genere costituito da circa venti specie, e da numerosi ibridi, di piante biennali originarie dell'Europa, ormai diffuse in America, Africa e Asia. Nel primo anno di vita la pianta non produce fiori, è costituita soltanto da una rosetta basale di lunghe foglie lanceolate verde scuro, ricoperte talvolta da una peluria lanosa biancastra. Nel secondo anno di vita dal centro della rosetta, in giugno, cresce un lungo stelo, coperto da una sola parte da grandi fiori tubiformi, di dimensioni decrescenti dalla base all'apice dello stelo, di colore vario, dal bianco al rosa al viola, fino al giallo e al crema di alcuni ibridi, spesso macchiati di colore contrastante nella parte interna

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La fioritura dura circa un mese, ma se si recide la spiga una volta sfiorita è probabile che in tarda estate la pianta ne produca un'altra.
Nell’Europa centro- meridionale cresce in lunghe spighe, tra i boschi e le sterpaglie e incanta da giugno a settembre con una cascata di campanule in tinte pastello screziate di bruno. E’ una pianta molto robusta. Si sviluppa velocemente in terra piena e conferisce un tocco di fresca naturalità al giardino, sopporta bene i rigori invernali, preferisce la penombra e i terreni freschi, teme ristagni d’acqua e annaffiature eccessive. Le nuove piante crescono per semina, che va effettuata in primavera, anche se bisogna attendere l’anno successivo per la fioritura, poiché la digitale è una pianta biennale.
Tutte le parti della pianta sono tossiche per cui, benchè la digitale venga usata in medicina per il prezioso contenuto in glicosidi cardioattivi, se ne sconsiglia vivamente l’uso empirico.
La sintomatologia da ingestione di parti della pianta è identica a quella dell’intossicazione da farmaci digitalici. Di solito sintomi come nausea, vomito, crampi e dolori addominali precedono i sintomi cardiologici, più tardivi, consistenti in rallentamento della frequenza, irregolarità del ritmo cardiaco e collasso; inoltre, confusione, allucinazioni e vertigini. Sono stati segnalati casi di avvelenamento in animali in seguito a ingestione di fieno contenente piante di digitale.

Significato del fiore


Con il suo aspetto incantevole e il suo animo velenoso la digitale é il fiore della sensualità proibita, di ciò che “non s’ha da fare”. Invito al tradimento

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Edited by Solare35 - 24/3/2009, 18:04
 
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Alaperta
view post Posted on 24/1/2009, 15:44




Solare, amica cara grazie!
 
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Ninos19
view post Posted on 3/2/2009, 16:11





EPIPACTIS FLAMINIA


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Curiosità
Il suo indice di rarità sfiora il 99% ed è considerata a medio rischio d'estinzione (vulnerabile) in quanto le aree dove essa è presente sono sottoposte a forte afflusso turistico soprattutto nei mesi della fioritura. Una adeguata campagna di informazione potrebbe evitare inutili e pericolose raccolte degli scapi fiorali.

 
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giuliana54
view post Posted on 3/2/2009, 16:26




Grazie Solare! :wub:
Grazie Nino! :wub: per cortesia mi dici dove si trova?..
 
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Ninos19
view post Posted on 4/2/2009, 09:59




CITAZIONE (giuliana54 @ 3/2/2009, 16:26)
Grazie Solare! :wub:
Grazie Nino! :wub: per cortesia mi dici dove si trova?..

Qualche esemplare é stato trovato nell' Appennino Tosco-romagnolo.

 
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giuliana54
view post Posted on 4/2/2009, 15:45




Grazie Nino! :wub:
 
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mou
view post Posted on 5/2/2009, 10:42




E' tutto bello qua... grazie! image
 
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giuliana54
view post Posted on 5/2/2009, 11:27




ed ecco a voi la rosa del deserto..
trovo che sia bellissima..
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si..questo è un angolo meraviglioso..

 
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Solare35
view post Posted on 5/2/2009, 11:57




ABC dei Fiori
Rieccomi a riprendere il mio argomento preferito, però ho notato con immenso piacere che esso non è stato tralasciato. Ringrazio il nostro Castellano che ha pensato a tenere vivo l’interesse per i fiori.
Grazie caro Castellano
ELIOTROPIO

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La caratteristica più eclatante dell’eliotropio è il suo profumo delizioso, che gli è valso l’appellativo di “fiore della vaniglia”. Per questo è molto caro alla cosmesi e alla profumeria ed è ospite apprezzato in aiuole, vasi e giardini, anche perché coreografico e molto resistente. Si tratta di un piccolo arbusto annuale compatto, con un bel fogliame verde scuro su cui spicca una profusione di fiorellini viola, bianchi, azzurri o rosa, secondo la varietà. Anche se originario dell’America centrale, l’eliotropo ormai è mediterraneo d’adozione. Come si evince dal suo nome botanico, ama moltissimo il sole pieno: i suoi fiori lo seguono tutto il giorno e di notte rigirano verso Est per essere già pronti a rimirarlo di mattina! Si propaga tramite semi da interrare in primavera, fiorisce abbondantemente tra maggio e settembre, gradisce un terreno fresco e ben drenato, annaffiature frequenti ma non abbondanti, un clima tendenzialmente mite. Per cui, se tenuto all’esterno, va riparato durante i mesi invernali.
Al genere Heliotropium appartengono circa duecentocinquanta specie di piante, diffuse in gran parte delle zone temperate del pianeta;
Questa pianta viene spesso coltivata in panieri appesi, per meglio godere del profumo dei fiori; in genere raggiunge i 40-50 cm di altezza, è quindi indicata per la coltivazione in contenitore, ma anche nelle bordure. Tutte le parti dell'eliotropio sono tossiche se ingerite.

Vari colori di quesa pianta
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Significato del fiore


Il sentore gradevolissimo dell’eliotropio e la sua mania del sole ne fanno il candidato più adatto per esprimere voluttà, lussuria, rapimento dei sensi. E’ il fiore di chi brama e desidera senza pudore né remore: se piantato in giardino sembra favorisca le ambizioni e la crescita professionale, se regalato è un invito al piacere e al godimento ...............
omaggio ardito!

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Complimenti Giuliana è bellissima!!!!
Io invece ho un minerale che si chiama sempre "rosa del deserto" ma è stato formato dal vento con la sabbia del deserto del Sahara.

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Edited by Solare35 - 24/3/2009, 18:08
 
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Solare35
view post Posted on 6/2/2009, 20:27




ABC dei Fiori
ERICA

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Se ogni tanto vi piace perdervi un po' nella natura che si veste d’autunno, l’avete vista di certo. L’erica popola brughiere montagne e colline di mezz’Europa, purché non faccia troppo caldo e si allarga in piccole distese colorate rosa, viola, gialle e bianche, con una fioritura continua dall’estate fino alla fine dell’inverno, a seconda delle varietà. Decorativa, rigogliosa, sempreverde, l’erica è molto facile da coltivare, anche con scarso pollice verde. Non teme affatto il gelo invernale né il vento né il sole pieno, è praticamente eterna, si propaga facilmente tramite i semi e prospera ovunque tappezzando vasi e giardini con guizzi multicolori. L’erica può essere piantata in qualunque momento, anche quando è già in fiore, con due sole avvertenze: preferisce i terreni acidi e ricchi, con un livello di umidità costante. Quindi ricordate di innaffiare spesso ma evitate i ristagni d’acqua.
le eriche rappresentano sicuramente uno degli arbusti sempreverdi più adatti per dare un tocco di colore al giardino in ogni periodo dell'anno. Vengono tradizionalmente distinte in tre generi: Calluna, Daboecia e Erica.

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Calluna


Del genere Calluna si conosce una sola specie,

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la Calluna vulgaris: folto arbusto sempreverde, rustico, coltivato sia per i fiori (di svariati colori in ogni periodo dell'anno, a seconda della varietà) che per il fogliame, che assume un caratteristico aspetto dorato nel periodo invernale.

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Le principali cultivar sono:

Alba Plena
(fiori bianchi doppi);
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Allegro
(fiori rosso viola);
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August Beauty
(fusti pendenti con fiori bianchi nel periodo estivo-autunnale);
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Beoley Gold
(fiori bianchi durante tutto l'arco dell'anno e fogliame dorato, arancio nel periodo invernale);
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Beoley Silver
(fiori bianchi e fogliame argentato);
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Boskoop
(fiori lilla tutto l'anno con fogliame dorato);
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Elsie Purnell
(fiori doppi, rosa, con fogliame grigio, fiorisce in estate-autunno);
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Foxii Nana
(fiori malva con fogliame verde brillante);
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Golden Feather
(fiori rosa, con fogliame giallo vivo);
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Humpty-Dumpty,
(fiori bianchi e fogliame verde);
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J.H. Hamilton,
(fiori doppi rosa salmone);
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Joy Vanstone,
(fiori rosa-malva con fogliame dorato);
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Loch Turret
(fiori bianchi in primavera-esatet con foglie verdi);
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My Dream
(fiori bianchi doppi);
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Orange Queen
(fiori malva e fogliame giallo dorato);
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Silver King
(fiori rosa malva, foglie grigie);
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Sunset
(fogliame assai decorativo che assume un colore dal giallo oro al rosso vivo nel periodo invernale)
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Daboecia


Il genere Daboecia è costituito da arbusti sempreverdi, compatti, generalmente rustici, che producono fiori campanulati dalla fine della primavera all'autunno inoltrato.
Tra le specie la più diffusa in Italia è la Daboecia cantabrica, arbusto sempreverde rustico che raggiunge il metro d'altezza

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Erica


Al genere Erica appartengono la maggior parte delle specie appartenenti a questa famiglia. Tra le molte si ricordano:
Erica arborea, albero eretto, sempreverde, che raggiunge i 6 metri d'altezza. Pianta rustica, produce fiori bianchi durante il periodo invernale. Si tratta di una delle poche eriche che resistono anche in terreni calcarei;

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Erica carnea, arbusto sempreverde che può raggiungere il metro d'altezza, rustico, produce fiori rosa o rossi durante il periodo invernale. Anch'essa sopporta terreni calcarei e resiste bene in posizioni ombreggiate;

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Erica cinerea, arbusto sempreverde, compatto, rustico, con foglie aghiformi di colore verde, richiede terreni acidi

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Tra le molte cultivar, si ricordano:

Alba major,
con fiori bianchi e fogliame chiaro;
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Atropurpurea,
con fiori viola e fogliame verde brillante;
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Domino,
con fiori bianchi e fogliame scuro;
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Eden Valley,
con fiori bianchi, leggermente striati;
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Hookstone Lavender,
fiori lavanda con fogliame verde brillante;
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Janet,
con fiori rosa,
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Rock Pool,
fiori malva con fogliame dorato;
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Romiley,
con fiori rosso scuro durante il periodo estivo;
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Velvet Night
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Significato del fiore
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Pianta molto diffusa in Europa, anche come pianta selvatica, si coltiva in giardino, ma viene sempre più usata anche nelle composizioni da esterno o nei mazzi di fiori, soprattutto quelli essiccati; le piccole spighe di campanule colorate, molto persistenti, e le foglie lineari, di colore molto brillante, la rendono molto adatta anche per confezionare centrotavola o decorazioni e ghirlande.
Nel colore bianco ha il significato di protezione, ammirazione e speranza che i sogni e i desideri si avverino; nel colore rosa-lilla prende invece il significato di solitudine
Esprime anche sentimenti di modestia, generosità ed umiltà. Il color viola dei suoi minuscoli fiori simboleggia una insormontabile timidezza.
Nota mia Troppe cose simboleggia!!!!!!!!!!!!!!

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Edited by Solare35 - 24/3/2009, 18:36
 
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Alaperta
view post Posted on 6/2/2009, 23:39




Chissà come sarà contenta Dama Giù, nel suo giardino ha un'erica bellissima!!!

Grazie Solare di tutte queste belle informazioni!
 
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Solare35
view post Posted on 7/2/2009, 16:30




ABC dei Fiori
FIORI D'ARANCIO


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L’arancio è una pianta molto generosa: produce abbondanza di frutti, mantiene un bel fogliame verde brillante per tutto l’anno, in primavera si copre di fiori candidi e profumati (noti come zagare o fiori d’arancio), non prevede cure particolari e sopporta il freddo mediamente bene, nonostante sia pianta dai gusti mediterranei. Per questo, non solo è uno degli alberi da frutto più coltivati al mondo, ma è ugualmente facile vederlo in giardini e terrazzi come pianta decorativa; del resto esistono molte varietà d’arancio specificamente pensate con scopi prettamente ornamentali, che hanno dimensioni più contenute e si adattano senza alcun problema alla coltivazione in vaso. Anche se l’arancio si sviluppa facilmente dai semi, essendo un alberello il suo sviluppo è una faccenda lunga. Quindi è consigliabile acquistare la pianta già sviluppata, che andrà collocata nel terreno in primavera inoltrata, facendo attenzione a fornirle il giusto riparo dal vento e dagli sbalzi termici. Non richiede annaffiature abbondanti, preferisce terreni drenati e grassi e ha un periodo brevissimo di riposo vegetativo: è facile quindi godere della presenza concomitante di fiori e frutti, che regala allo sguardo un allegro mix di colore.

Leggenda


La leggenda vuole che nei tempi che furono il re di Spagna ricevette in dono da una principessa, una bellissima pianta di arancio che piacque così tanto al re da non volersene più separare e da negarne perfino un ramoscello ad un ambasciatore che ne aveva chiesto insistentemente.
Desiderando a tutti i costi quel ramoscello, l'ambasciatore ricorse al giardiniere del re, che di nascosto appagò al suo desiderio,

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L'ambasciatore riconoscente gli regalò ben 50 monete d'oro che il giardiniere regalò alla figlia come dote consentendole di sposarsi.
Infatti nessuno prima la voleva come moglie a causa della sua povertà.
Il giorno delle nozze la fanciulla adornò i suoi capelli con un ramoscello
di fiori d'arancio poiché proprio a quello doveva la sua felicità.

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Significato del fiore


L’arancio ha origini orientali, ma da secoli si trova perfettamente a suo agio anche nel bacino del Mediterraneo. Mentre i frutti sono da sempre considerati augurio di felicità e abbondanza, i fiori d’arancio, sinonimo di candore e purezza, sono i fiori delle spose. Questo connubio botanico-affettivo ha radici mediorientali: furono i Crociati a introdurre in Europa l’uso di ornare gli abiti delle spose con le zagare, adottando un uso saraceno. A volte un fiore mette tutti d’accordo.

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Parlando di fiori d’arancio viene naturale una divagazione dal “tema fiori” e parlare di quello che per antonomasia viene spontaneo pensare: IL BOUQUET DELLA SPOSA.

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Questo argomento fa subito pensare al giorno più bello della vita: quello del nostro matrimonio.
Al giorno d’oggi alcuni matrimoni non si sono conclusi felicemente ma penso che quel giorno sia indimenticabile per tutti.
Inoltre può darsi che in qualche famiglia si stia avvicinando il matrimonio di una figlia o di un figlio (nel bouquet è coinvolto anche lo sposo) e si può trovare qualche buon consiglio.

IL BOUQUET


Il bouquet rappresenta per tradizione, l’ultimo gradito omaggio che lo sposo offre alla futura sposa la mattina stessa delle nozze, allo scopo di suggellare “ufficialmente” la chiusura del periodo di fidanzamento e di preludere, “finalmente”, l’inizio di una nuova vita insieme.
L’usanza vuole che le sia recapitato a casa direttamente dal fiorista o dal testimone dello sposo o anche volendo, dallo sposo stesso (purché prometta, a scopo puramente scaramantico, di non sbirciare troppo in giro, per non rischiare di vedere anzitempo la sua promessa sposa).
E’ veramente importante, in ogni caso, conoscere in anticipo qualche piccolo dettaglio sul vestito da sposa in quanto il bouquet deve assolutamente armonizzarsi con l’abito; è utile, ad esempio, conoscerne il colore: se totalmente bianco, si potrà scegliere un bouquet candido evitando tuttavia, di mescolare fiori bianco-gialli con fiori bianco-azzurri. Se invece l’abito è in delicato tono pastello, le corolle potranno essere in tinta oppure screziate nelle stesse sfumature, cercando magari, di inserire qualcuna più scura per creare un effetto di maggior volume. Anche per la forma del bouquet, come per lo stile ed il colore dei fiori prescelti, molto dipenderà dal fisico e dal vestito della sposa, ed anzi, a questo proposito, esistono alcune regole che non vanno assolutamente trascurate.

Il bouquet rotondo e compatto:
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Composto da piccoli fiori, si abbina molto bene ad un abito corto e informale; è quello considerato “universale” poiché è adatto a tutte le stature e figure.

Il bouquet aperto e voluminoso:
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E’ perfetto per un modello di vestito che non superi la caviglia e richiede una sposa oltre che snella anche abbastanza alta, dal momento che questo tipo di mazzo andrebbe tenuto un po’ sotto il livello della vita, qualora coprisse un elemento decorativo dell’abito, potrebbe anche sostituirsi con un solo fiore stretto da nastri, da posarsi sul braccio come, ad esempio, una calla oppure una semplice rosa vellutata.

Il bouquet ricadente:
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- Detto anche “a cascata” con fiori a grappolo - è riservato ad un abito con strascico, decisamente “importante” e, dato che attirando l’attenzione verso il basso crea un effetto dimagrante, è indicato soprattutto per una sposa alta e robusta, e quindi sconsigliato ad una sposa piccola di statura potendola offuscare se molto voluminoso.

Il bouquet a fascio:
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Composto magari da un mazzo di rose o di tulipani dal gambo lungo, è indicato per i tailleur; va appoggiato al braccio e portato con disinvoltura da una sposa possibilmente slanciata dal piglio sicuro e dal portamento elegante.
Il bouquet senza dubbio va scelto con molta cura ed attenzione essendo il particolare che rifinisce e perfeziona l’effetto finale dell’abito da sposa. E’ lo stesso fiorista incaricato dei vari addobbi a prepararlo naturalmente in armonia con tutta la cerimonia. Perché sia veramente perfetto inoltre, deve possedere delle precise caratteristiche:
- deve poter durare tutto il giorno senza appassire;
- non deve sporcare l’abito o i guanti della sposa;
- deve essere maneggevole adattandosi alle dimensioni delle mani della sposa;
- non deve essere troppo pesante;
- deve avere infine un’impugnatura ben orientata per poterlo tenere in mano comodamente.
La sposa che, inoltre, intenda personalizzare ulteriormente il suo bouquet, potrà chiedere di impreziosirlo con decorazioni (fili di perline, conchigliette, nastri colorati ecc.) che richiamino quelle del vestito tenendo conto, tuttavia, della possibile variazione di prezzo che ne conseguirebbe; a questo proposito per evitare possibili “sorprese” sarà bene concordare con il fiorista alcuni punti come, ad esempio, l’uso di fiori molto freschi che durino quindi molto di più, la lavorazione singola di ogni fiore supportandone possibilmente, gli steli con provette piene di acqua che ne garantiscono la freschezza; l’uso infine dei fiori concordati senza variazione ne di genere ne di numero.

Le origini e le tradizioni legato al bouquet


Nato come simbolo di fecondità e purezza, con il passare del tempo il bouquet, si è progressivamente trasformato in un prezioso ed elegante accessorio di moda, contribuendo oggi, senza alcun dubbio a perfezionare l’intera cerimonia.
In relazione quindi alla sua indiscussa importanza, riteniamo di conveniente, in questa sede, percorrere le tappe principali della sua evoluzione partendo dalle origini sino a giungere ai giorni nostri.
Le primissime notizie sull’argomento risalgono addirittura all’epoca pre-cristiana quando, consuetudine voleva che la futura sposa, si recasse alla cerimonia con in mano un ramo di mirto o rosmarino, piante considerate di buon auspicio, simbolo di fecondità e fedeltà.
L’usanza di ornare la sposa con i fiori nasce quindi, nel mondo arabo ove la donna che doveva sposarsi veniva adornata con i bene auguranti fiori d’arancio.
In Italia la tradizione giunse tra il VII ed il IX secolo d.C. ove le spose, venivano fregiate con un giglio, emblema di purezza; ben diversamente le cose andavano nel Medio Evo in quanto, in questo periodo, le sposine erano costrette a tenere tra le mani, invece dei nobili fiori, ago e filo quasi a voler simboleggiare i loro futuri “attrezzi del mestiere”.
Fortunatamente però, verso il ‘400 si affermò una gentile innovazione: si diffuse la tradizione di adornare il capo delle giovani spose con i fiori d’arancio (per tradizione, i principali protagonisti del bouquet della sposa!) che avevano, in questo caso, lo scopo di palesare la loro purezza interiore… e con il passare del tempo dalla corona si passò ai fiori: non più però solo un ramo di giglio, ma un piccolo mazzolino di corolle bianche, stretto da un nodo di seta, sino a giungere alle creazioni più classiche o anche più innovative e personalizzate dei giorni nostri.
Chi volesse portare con sé qualcosa di “alternativo” all’ormai classico mazzolino di fiori, può optare, ad esempio, per una Bibbia, un libro di Preghiere (per le più religiose e devote), oppure un parasole, un ventaglio, una borsetta (per le più “anticonformiste”).
Tradizione vuole infine, che la sposa lanci il suo bouquet, una volta terminata la cerimonia nuziale, indirizzandolo alla sua amica più cara o meglio (e più onestamente!) a tutte le fanciulle in età da marito presenti alla cerimonia affinché, secondo un antico detto, la fortunata che riuscirà ad afferrarlo al volo, si sposerà entro l’anno.
Qualora invece desiderasse conservarlo come souvenir, esistono diverse possibilità: è possibile infatti seccarlo e tenerlo intero, oppure smantellarlo e usarlo per creare un collage di fiori secchi; crearne una copia usando fiori di seta, o ancora piantare in un vaso i germogli di fiori che lo compongono, per far nascere nuove piante facendo si che, in questo modo, il ricordo di questo giorno duri per sempre e il matrimonio … rimanga sempre verde!

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Edited by Solare35 - 7/3/2010, 12:10
 
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Solare35
view post Posted on 10/2/2009, 17:28




ABC dei Fiori
FRESIA

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Il nome scientifico Freesia ricorda il naturalista F. H. Theodor Freese, vissuto nel secolo scorso, che si dedicò particolarmente allo studio della flora sudafricana.
Presenza assai gradita in ogni tipo di bouquet e composizione, la fresia ora è molto apprezzata per la sua bellezza, i suoi colori e il suo delizioso sentore, sia come pianta ornamentale sia per la produzione del fiore reciso. E’ una pianta erbacea bulbosa, con foglie lunghe e strette e gambi sottili carichi di fiori profumatissimi, freschi e molto decorativi, disposti a spiga su un unico lato. Le varietà note sono solo sei, ma coprono quasi tutta la gamma cromatica. Adatta tanto alla terra piena che al vaso, la fresia riempie la primavera di colore dando grande soddisfazione, purché siano rispettati alcuni criteri di base. Anzitutto, poiché originaria dell’Africa australe, la fresia teme molto il freddo. Preferisce i climi molto miti, il sole e la luce piena.
Per secoli è stato un fiore la cui bellezza, profumo e colore sono stati trascurati. In Italia cresce spontaneamente la Fresia gialla; in Olanda, Svezia e Danimarca si coltivano molte varietà di Fresia dai colori tenui e dal profumo delicato La fresia prospera in terreni non troppo ricchi, meglio se con un po’ di sabbia e richiede annaffiature costanti e abbondanti fino alla fioritura e più rade in seguito. I bulbi vanno interrati alla fine dell’inverno.
Il suo colore variabile dal bianco puro, crema, giallo nella specie, corolle molto grandi a tinte più vivaci dall'arancio, al rosso, al blu, al viola negli ibridi e cultivar; i semi sono grossi e tondeggianti.

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Altre specie coltivate sono:

Freesia alba
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Freesia caryophyllacea
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Freesia corymbosa
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Freesia fergusoniae
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Freesia fucata
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Freesia grandiflora
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Freesia laxa (sin. Anomatheca laxa, Lapeirousia laxa)
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Freesia leichtlinii
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Freesia occidentalis
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Freesia refracta
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Freesia sparrmannii
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Freesia speciosa
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Freesia verrucosa
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Freesia viridis (sin. Anomatheca viridis)
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Significato del fiore
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Nonostante la sua bellezza indiscussa, il suo profumo intenso e i suoi colori ammalianti, per molti secoli la fresia è stata snobbata e relegata nell’anonimato. All’attuale notorietà, quindi, non corrisponde alcuna memoria storica. La fresia è perciò diventata l’immagine del mistero e del fascino per l’ignoto: una squisita dichiarazione di intenti, molto adatta per appuntamenti al buio.
Proprio per il fatto di non avere quasi memoria storica la Fresia è simbolo del mistero, del fascino per l'arcano, della nostalgia

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Edited by Solare35 - 24/3/2009, 20:29
 
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