::: ANZIANI MODERNI™ :::

Dipinti d'autore, con scheda pittorica

« Older   Newer »
  Share  
mou
view post Posted on 5/4/2009, 15:03




Su suggerimento di Berenice, che ringrazio, apro un topic di dipinti d'autore con relative schede esplicative.

Io aspetto, convinta che ne vedremo... delle belle :)
E ringrazio fin da ora.
 
Top
Alaperta
view post Posted on 5/4/2009, 21:35




Grazie Mou.

Berenice ti seguiremo con piacere.

 
Top
giuliana54
view post Posted on 6/4/2009, 07:55




Grazie ..
Berenice aspetto pur io!
 
Top
berenice
view post Posted on 9/4/2009, 11:23




Inizio le opere d'arte in ordine cronologico.

CIMABUE

Cimabue, pseudonimo di Cenni di Pepi (Firenze, 1240 circa – Pisa, 1302).Le notizie certe, ossia suffragate da documenti, sulla vita di Cimabue sono molto esigue: presente a Roma nel 1272; incaricato di realizzare un cartone per il mosaico del catino absidale del Duomo di Pisa nel 1301; morto a Pisa nel 1302.

CROCEFISSO
image
Chiesa di San Domenico Arezzo. 267x336 cm
In questa opera Cimabue si orientò verso le recenti rappresentazioni della Crocefissione con il Christus patiens dipinte verso il 1250 da Giunta Pisano, ma aggiornò l'iconografia arcuando ancora maggiormente il corpo del Cristo, che ormai debordava occupando tutta la fascia alla sinistra della croce. Sempre ai modelli di Giunta rimandano le due figure nei tabelloni ai lati dei braccio della croce (Maria e San Giovanni raffigurati a mezzo busto in posizione di compianto) e lo stile asciutto, quasi "calligrafico" della resa anatomica del corpo del Cristo.Un'altra novità rispetto al modello fu l'uso delle striature d'oro nel panneggio che copre il corpo di Cristo o nelle vesti dei due dolenti, un motivo usato per la prima volta, pare, da Coppo di Marcovaldo e derivato dalle icone bizantine.






 
Top
berenice
view post Posted on 9/4/2009, 11:43




CIMABUE
LA MAESTA' DEL LOUVRE

image
276x424 cm, già a Pisa, oggi al Louvre, Parigi

Verso il 1280 eseguì la Madonna con il Bambino o Maestà del Louvre, proveniente dalla chiesa di San Francesco a Pisa. In questa opera è amplificata la maestosità, tramite un più ampio campo attorno alla Madonna (si pensi alla Madonna del Bordone di Coppo di Marcovaldo), e migliore è la resa naturalistica, pur senza concessioni al sentimentalismo (Madonna e bambino non si guardano e le loro mani non si toccano). Il trono è disegnato con un'assonometria intuitiva e quindi collocato precisamente nello spazio, anche se gli angeli sono disposti ritmicamente attorno alla divinità secondo precisi schemi di ritmo e simmetria, senza interesse ad una reale disposizione nello spazio, infatti levitano l'uno sopra l'altro (non l'uno dietro l'altro). Molto fine è il modo con cui i panneggi avvolgono il corpo delle figure, soprattutto della Madonna, che crea un realistico volume fisico. Non vi è usata l'agemina (le striature dorate).

 
Top
giuliana54
view post Posted on 9/4/2009, 20:40




Grazie! :)
 
Top
berenice
view post Posted on 14/4/2009, 21:34




Cara Mou, ti ringrazio di avermi dato la possibilità di postare quadri d'autore con relative relazioni. Non mi sembra però che la collocazione sia consona. Dal momento che fare ricerche delle opere da postare, mi comporta un certo impegno, declino la mia richiesta e la conseguente prosecuzione di quanto iniziato . Ringrazio ancora. Buonanotte.
 
Top
mou
view post Posted on 14/4/2009, 22:29




Mi spiace che la collocazione del topic non sia di tuo gradimento, se vedi uno spazio che ti aggrada di più puoi dirlo... e D'Annunzi0, Alaperta, Giuliana ed io saremo lieti di accontentarti.
Sai, ne "L'argomento del mese" mettiamo le cose che hanno un proseguo e mi era parsa la più idonea, ma ripeto: di' dove ti piace inserirla e lo faremo. Se invece curare questa rubrica ti costa fatica, allora hai fatto bene a decidere di sospenderla. Vedrai che altri la porteranno avanti e la tua idea darà ugualmente frutti.
Ciao e grazie.


CITAZIONE (berenice @ 14/4/2009, 22:34)
Cara Mou, ti ringrazio di avermi dato la possibilità di postare quadri d'autore con relative relazioni. Non mi sembra però che la collocazione sia consona. Dal momento che fare ricerche delle opere da postare, mi comporta un certo impegno, declino la mia richiesta e la conseguente prosecuzione di quanto iniziato . Ringrazio ancora. Buonanotte.

 
Top
berenice
view post Posted on 15/4/2009, 09:09




Cara Mou, grazie per avermi risposto. C'è un topic: "GALLERIA D'ARTE" che potrebbe contenere quadri, sculture d'autore. Pensavo infatti che le opere pittoriche da me postate fossero collocate in quel preciso spazio. Ho fatto prersente che la ricerca di dipinti e sculture mi impegnano, ma lo faccio con interesse e immenso piacere essendo da tempo, e tu lo sai, parte di ciò che propongo in un altro sito. Ti auguro una serena giornata e ancora grazie. ;)
 
Top
Ninos19
view post Posted on 15/4/2009, 11:03




Scusa gentile Berenice se m'intrometto nel vostro discorso.
Il topic GALLERIA D'ARTE è stato aperto perché ognuno di noi potesse esporre suoi lavori. Infatti, se controlli, sia le pitture che le foto sono opera degli utenti del Forum.
Ho visto il tuo topic e l'ho trovato interessante, tanto che stavo facendo anch'io delle ricerche. Vedi, gentile Berenice, non è tanto il luogo dove è posto il topic ma quanto sia interessante l'argomento e quello scelto da te lo è.
Ti auguro un sereno proseguimeto della giornata.
 
Top
berenice
view post Posted on 15/4/2009, 21:11




Ciao Mou. Ho letto attentamente i topic di questo sito. Penso che ciò che mi hai assegnato, seppur non mi trova concorde, va bene. Tutto ciò che posto compresi i quadri, mi comporta delle ricerche ben precise perchè, difficilmente ho da proporre qualcosa di mio. Fa parte del mio essere. Grazie ancora. Buonanotte

Ciao Ninos. Felicissima se vorrai collaborare con me nella inserzione di quadri d'autore. Ti ringrazio anticipatamente. Ti ringrazio inoltre per avere espresso il tuo parere. Anche a te auguro la buonanotte. A presto.
 
Top
mou
view post Posted on 18/4/2009, 14:59




Roberto Ferruzzi
_________________________
“Madonnina”
(Madonnina del Ferruzzi)



L’autore è poco ricordato ma questa sua Madonnina è conosciuta da tutti.
Caratteristiche principali di questa immagine di fama mondiale, sono la straordinaria dolcezza espressiva e la toccante umanità dei due soggetti. Il bimbo addormentato, completamente abbandonato tra le braccia della madre che, con lo sguardo fisso in un punto infinito, sembra affidare alla Provvidenza non solo le sorti della sua creatura, ma anche quella della sua stessa esistenza. Qualcosa di indefinibile colpisce lo spettatore che non riesce ad allontanare lo sguardo dall'immagine, anzi vi si sofferma con più attenzione per separare gli elementi umani da quelli divini, senza però riuscirci.
Il tocco magico dell'artista Ferruzzi ha trasfigurato la visione di una semplice ragazza di campagna che sorregge il suo fratellino, in un'immagine di alto senso religioso, in cui anche la scelta coloristica non è certo casuale.


[center]



Roberto Ferruzzi (1853-1934), nacque a Sebenico, in Dalmazia da genitori italiani. Si dedicò agli studi classici ed apprese i primi rudimenti della pittura dal maestro Doimo Marcocchia.
Destinato, secondo la tradizione di famiglia, alla professione forense, ritornò di nuovo a Venezia per completare gli studi e frequentare la Facoltà di Giurisprudenza a Padova.
Nel 1879 maturò definitivamente la vocazione per l'arte e si stabilì a Luvigliano, una frazione di Torreglia, sui Colli Euganei, in provincia di Padova.
La sua casa divenne meta di famosi artisti dell'epoca, come il musicista e amico Cesare Pollini ed in questo periodo, alternando musica e pittura, diede alla luce le sue opere migliori tra cui Madonnina.
Fu il pittore delle emozioni, del ricordo e del trascendente. Ma fu anche il pittore che si servì dell'arte per scavare nel quotidiano delle persone umili e riscattarle dalla loro difficoltosa condizione. Vecchi, bambini, giovani sono i soggetti particolarmente amati da Ferruzzi ritrattista. E ognuno di loro suscita nello spettatore una tenera partecipazione. Non mancano le raffigurazioni paesaggistiche, in cui la scelta delle tonalità cromatiche riporta quasi spontaneamente alla tecnica Impressionista.
Pur non appartenendo a particolari corrente artistiche (fu autodidatta), le sue opere suscitarono interesse e ammirazione.


Con la maternità sopra rappresentata, l'autore vinse nel 1897 la seconda Biennale di Venezia, alla quale aveva partecipato con l'intento di rappresentare la Maternità. Grazie alla straordinaria dolcezza espressiva, il dipinto ebbe un enorme successo popolare tanto che il nome originale di “Maternità”, viene cambiato, a furor di popolo, in Madonnina. Fu subito acquistato per trentamila lire, una cifra astronomica per quei tempi. Più volte rivenduto, venne acquistato dai Fratelli Alinari, proprietari della nota casa Fotografica. Prima di rivenderlo, si riservano il diritto di ogni tipo di riproduzione. La fama dell'opera supera quella dell'autore. L'immagine della giovinetta undicenne col fratellino diventa il volto della Madonna con Bambino, riprodotta e diffusa in tutto il mondo, sotto diversi nomi: Madonnina, Madonna del Riposo, delle Vie, della Tenerezza, Madonnella, Zingarella.
Del dipinto originale si sono perse le tracce e la sua fine è quasi un giallo. Acquistato da una americano, sembra sia perito con l'affondamento della nave che lo trasportava in America. Alcuni sostengono a causa di una tempesta, altri per siluramento dei tedeschi.
Su Ferruzzi e la Madonnina calò l'oblio ma l'immagine dipinta, sotto forma di riproduzioni varie, continuò ad entrare ancora oggi nel le case di tutto il mondo e fu riprodotta su francobolli di diverse nazionalità.

Modella ispiratrice del quadro Madonnina, fu una giovinetta di Luvigliano, Angelina Cian, seconda di 15 figli, che teneva in braccio il fratellino Giovanni, di pochi mesi. Ferruzzi, colpito da tanta tenera visione, immortalò su tela la bellezza di tale immagine con l'intento di rappresentare la Maternità. All'epoca del ritratto Angelina Cian aveva solo 11 anni e, come era costume di allora, nelle famiglie numerose, le bambine più grandicelle dovevano trasformarsi in mamme a tempo pieno ed occuparsi dei fratellini più piccoli. Un bambino tra le braccia di una bambina: forse fu proprio questo aspetto che ispirò il Ferruzzi, il quale attraverso la sua arte cercò di sublimare la fatica quotidiana di questa giovane ragazza. Ma il destino riservava alla protagonista ben altre sorprese.
Angelina Cian, sposò Antonio Bovo, si trasferì prima a Venezia e poi seguì il marito in America intorno al 1906, stabilendosi in California. La coppia ebbe 10 figli, ma nel 1929 Antonio Bovo, che allora aveva solo 42 anni, morì e per Angelina arrivarono tempi angoscianti, tanto che la povera donna, non riuscendo ad affrontare le grosse difficoltà, cedette alla disperazione e fu internata in un manicomio nel quale rimase fino alla sua morte, avvenuta nel 1972. Angelina morì senza che nessuno sapesse mai della sua storia perché non aveva mai rivelata a nessuno d’essere stata la modella di un dipinto celebre. Quel fatto venne scoperto casualmente, nel 1984, da sua figlia Mary, divenuta poi suora col nome di Suor Angela Maria Bovo.

Edited by angelaatta - 3/11/2014, 22:40
 
Top
berenice
view post Posted on 19/4/2009, 18:52




GIOTTO

PARTICOLARE CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI - PADOVA
INCONTRO TRA GIOACCHINO E ANNA

image

La Cappella degli Scrovegni, capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo, è considerato il ciclo più completo di affreschi realizzato dal grande maestro toscano nella sua maturità.
Colore e luce, poesia e pathos.
L'uomo e Dio.
Il senso della natura e della storia, il senso di umanità e di fede fusi assieme per narrare in un modo unico, irripetibile le storie della Madonna e di Cristo.
Giotto termina gli affreschi della Cappella entro i primi mesi del 1306.
In questa data "...la cappella presenta un'architettura molto semplice: un'aula rettangolare con volta a botte, un'elegante trifora gotica in facciata, alte e strette finestre sulla parete sud, un'abside poligonale poi sopraelevata per la cella campanaria".
Il ciclo pittorico della Cappella è sviluppato in tre temi principali: gli episodi della vita di Gioacchino e Anna (riquadri 1-6), gli episodi della vita di Maria (riquadri 7-13) e gli episodi della vita e morte di Cristo.
In basso a questi affreschi, una serie di riquadri illustra le allegorie dei Vizi e delle Virtù.
 
Top
Alaperta
view post Posted on 19/4/2009, 21:52




Grazie Berenice, grazie Mou, questi interventi sono proprio belli e a parer mio, da ignorantona quale sono, mi invitano ad informarmi ancora di più.

 
Top
berenice
view post Posted on 20/4/2009, 11:32




Biografia di Giotto di Bondone
(1267 ca - 1337)

Giotto nacque probabilmente nel 1267, a Colle, frazione di Vespignano, presso Vicchio di Mugello. Di famiglia contadina, si racconta che egli venisse notato dal Cimabue mentre ritraeva il suo gregge sui sassi e preso dal maestro a bottega. Dopo l'inurbamento della famiglia, Giotto dovette, infatti, frequentare la bottega d'un pittore: le sue prime esperienze artistiche, per stile e composizione, avvalorano la tesi dell'identificazione del maestro in Cenni di Pepo, detto Cimabue. Con lui, Giotto poté visitare Roma e Assisi (siamo nel 1288), dove poi avrebbe lavorato a lungo. Ben presto egli iniziò a dipingere per conto proprio. Sono del 1290, infatti, le "Storie di Isacco" affrescate in Assisi. In breve tempo egli divenne a sua volta maestro e il suo stile innovativo iniziò lentamente ad affermarsi, pur trovandosi ancora in minoranza (Corso di Buono, con il suo rigido stile cimabuesco, è a capo della Confraternita dei pittori nel 1295). All'ultimo ventennio del secolo va ascritta la datazione delle sue più antiche opere fiorentine: la "Madonna di San Giorgio alla Costa" e il "Crocifisso" in Santa Maria Novella.
Nel 1287, intanto, Giotto si sposò con Ciuta di Lapo del Pela, dalla quale ebbe cinque figli: quattro femmine e un maschio. Negli anni a cavallo tra il Duecento e il Trecento, il maestro si divise tra Roma e Assisi. Qui controllò l'andamento della decorazione della Chiesa Superiore di San Francesco; a Roma, invece, attese al lavoro del ciclo papale nella Basilica di San Giovanni in Laterano e ad altre decorazioni in occasione del Giubileo del 1300, indetto da Papa Bonifacio VIII. È questo il periodo di massimo splendore per Giotto.
Maestro affermato con una nutrita bottega, uomo ricco con proprietà terriere (confermate da documenti fiorentini), egli aveva superato per fama il suo mentore Cimabue. Lo stesso Dante scrisse, infatti, "credette Cimabue nella pittura tener lo campo", ma "ora Giotto ha il grido". Tale fu la sua fama che egli venne chiamato nell'Italia settentrionale - fatto eccezionale per l'epoca - per realizzare il suo capolavoro: il ciclo pittorico della Cappella degli Scrovegni di Padova.
Nel nord dipinse, inoltre, opere oggi perdute, citate da Riccobaldo Ferrarese. Dal 1311 in poi Giotto tornò a Firenze: la sua presenza in città è testimoniata dai documenti di alcune speculazioni finanziarie svolte da un novero di avvocati (addirittura dieci) per suo conto.
Nel 1327 s'iscrisse all'Arte dei Medici e degli Speziali: all'epoca, dovette aver già concluso i dipinti della Cappella Peruzzi e Bardi nella Chiesa francescana di Santa Croce, e il polittico francescano, connesso stilisticamente con questo ciclo pittorico e oggi smembrato in vari musei. L'anno successivo il pittore risulta impegnato in un lavoro a Napoli per Roberto d'Angiò, di cui però nulla è sopravvissuto. Da Napoli si spostò nuovamente a Firenze solo quando fu nominato (12 aprile 1334) capomaestro dell'Opera del Duomo di Firenze. Iniziati subito i lavori per il campanile, non portò mai a termine l'opera: morì, infatti, l'8 gennaio 1337.

ASSISI - BASILICA SUPERIORE DI SAN FRANCESCO
image
Conferma stigmate San Francesco
 
Top
26 replies since 5/4/2009, 15:03   1316 views
  Share