Roberto Ferruzzi
_________________________
“Madonnina”
(Madonnina del Ferruzzi)
L’autore è poco ricordato ma questa sua Madonnina è conosciuta da tutti.
Caratteristiche principali di questa immagine di fama mondiale, sono la straordinaria dolcezza espressiva e la toccante umanità dei due soggetti. Il bimbo addormentato, completamente abbandonato tra le braccia della madre che, con lo sguardo fisso in un punto infinito, sembra affidare alla Provvidenza non solo le sorti della sua creatura, ma anche quella della sua stessa esistenza. Qualcosa di indefinibile colpisce lo spettatore che non riesce ad allontanare lo sguardo dall'immagine, anzi vi si sofferma con più attenzione per separare gli elementi umani da quelli divini, senza però riuscirci.
Il tocco magico dell'artista Ferruzzi ha trasfigurato la visione di una semplice ragazza di campagna che sorregge il suo fratellino, in un'immagine di alto senso religioso, in cui anche la scelta coloristica non è certo casuale.
[center]
Roberto Ferruzzi (1853-1934), nacque a Sebenico, in Dalmazia da genitori italiani. Si dedicò agli studi classici ed apprese i primi rudimenti della pittura dal maestro Doimo Marcocchia.
Destinato, secondo la tradizione di famiglia, alla professione forense, ritornò di nuovo a Venezia per completare gli studi e frequentare la Facoltà di Giurisprudenza a Padova.
Nel 1879 maturò definitivamente la vocazione per l'arte e si stabilì a Luvigliano, una frazione di Torreglia, sui Colli Euganei, in provincia di Padova.
La sua casa divenne meta di famosi artisti dell'epoca, come il musicista e amico Cesare Pollini ed in questo periodo, alternando musica e pittura, diede alla luce le sue opere migliori tra cui Madonnina.
Fu il pittore delle emozioni, del ricordo e del trascendente. Ma fu anche il pittore che si servì dell'arte per scavare nel quotidiano delle persone umili e riscattarle dalla loro difficoltosa condizione. Vecchi, bambini, giovani sono i soggetti particolarmente amati da Ferruzzi ritrattista. E ognuno di loro suscita nello spettatore una tenera partecipazione. Non mancano le raffigurazioni paesaggistiche, in cui la scelta delle tonalità cromatiche riporta quasi spontaneamente alla tecnica Impressionista.
Pur non appartenendo a particolari corrente artistiche (fu autodidatta), le sue opere suscitarono interesse e ammirazione.
Con la maternità sopra rappresentata, l'autore vinse nel 1897 la seconda Biennale di Venezia, alla quale aveva partecipato con l'intento di rappresentare la Maternità. Grazie alla straordinaria dolcezza espressiva, il dipinto ebbe un enorme successo popolare tanto che il nome originale di “Maternità”, viene cambiato, a furor di popolo, in Madonnina. Fu subito acquistato per trentamila lire, una cifra astronomica per quei tempi. Più volte rivenduto, venne acquistato dai Fratelli Alinari, proprietari della nota casa Fotografica. Prima di rivenderlo, si riservano il diritto di ogni tipo di riproduzione. La fama dell'opera supera quella dell'autore. L'immagine della giovinetta undicenne col fratellino diventa il volto della Madonna con Bambino, riprodotta e diffusa in tutto il mondo, sotto diversi nomi: Madonnina, Madonna del Riposo, delle Vie, della Tenerezza, Madonnella, Zingarella.
Del dipinto originale si sono perse le tracce e la sua fine è quasi un giallo. Acquistato da una americano, sembra sia perito con l'affondamento della nave che lo trasportava in America. Alcuni sostengono a causa di una tempesta, altri per siluramento dei tedeschi.
Su Ferruzzi e la Madonnina calò l'oblio ma l'immagine dipinta, sotto forma di riproduzioni varie, continuò ad entrare ancora oggi nel le case di tutto il mondo e fu riprodotta su francobolli di diverse nazionalità.
Modella ispiratrice del quadro Madonnina, fu una giovinetta di Luvigliano, Angelina Cian, seconda di 15 figli, che teneva in braccio il fratellino Giovanni, di pochi mesi. Ferruzzi, colpito da tanta tenera visione, immortalò su tela la bellezza di tale immagine con l'intento di rappresentare la Maternità. All'epoca del ritratto Angelina Cian aveva solo 11 anni e, come era costume di allora, nelle famiglie numerose, le bambine più grandicelle dovevano trasformarsi in mamme a tempo pieno ed occuparsi dei fratellini più piccoli. Un bambino tra le braccia di una bambina: forse fu proprio questo aspetto che ispirò il Ferruzzi, il quale attraverso la sua arte cercò di sublimare la fatica quotidiana di questa giovane ragazza. Ma il destino riservava alla protagonista ben altre sorprese.
Angelina Cian, sposò Antonio Bovo, si trasferì prima a Venezia e poi seguì il marito in America intorno al 1906, stabilendosi in California. La coppia ebbe 10 figli, ma nel 1929 Antonio Bovo, che allora aveva solo 42 anni, morì e per Angelina arrivarono tempi angoscianti, tanto che la povera donna, non riuscendo ad affrontare le grosse difficoltà, cedette alla disperazione e fu internata in un manicomio nel quale rimase fino alla sua morte, avvenuta nel 1972. Angelina morì senza che nessuno sapesse mai della sua storia perché non aveva mai rivelata a nessuno d’essere stata la modella di un dipinto celebre. Quel fatto venne scoperto casualmente, nel 1984, da sua figlia Mary, divenuta poi suora col nome di Suor Angela Maria Bovo.
Edited by angelaatta - 3/11/2014, 22:40