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| IL MEDIOEVO In questa età il cavallo divenne l'elemento essenziale, diremmo il protagonista dell'arte della guerra. L'uomo d'armi è il cavaliere, ma il cavallo non è solo uno strumento di guerra ma è anche e soprattutto il segno distintivo di una classe sociale, l'elemento fondamentale di tutta una organizzazione sociale, di una filosofia di vita, diremmo. Perdutosi con la fine dell'impero romano il costume di combattere in "ordine chiuso" l'elemento decisivo delle battaglie divenne il combattente a cavallo pesantemente armato. Anche per disporre di una cavalleria Carlo Magno promosse il sistema feudale: a ciascun fedele veniva assegnato una proprietà terriera (feudo) e i contadini per coltivarlo (servi della gleba) e in cambio si esigeva fondamentalmente l'obbligo di militare a cavallo (a proprie spese) al servizio del sovrano. Ma il cavaliere medioevale non era solo un combattente: aveva una serie di obblighi morali e religiosi, un proprio codice di onore che lo distingueva nettamente da tutti gli altri. Poteva essere anche poverissimo (ed era un fatto molto più comune di quanto si possa pensare) ma era pur sempre un "cavaliere" con un proprio onore che poteva guardare con sufficienza al più ricco dei mercanti. Combattere a cavallo con le armature richiedeva una abilità che non si poteva improvvisare: bisognava avviarsi al mestiere fin da giovane età (un po' come la nostra cultura, non si impara da adulti, occorre andare a scuola da ragazzi) Per questo e per imparare anche i principi etici e il codice di comportamento, il giovinetto che aveva i natali adeguati veniva allogato presso un cavaliere che gli faceva da maestro: prima era paggio (viveva cioè a contatto con i cavalieri) poi diveniva scudiero cioè cominciava l'addestramento militare vero e proprio e seguiva il cavaliere nelle sue imprese. Infine diventava cavaliere con una suggestiva cerimonia religiosa e il suo stato era paragonabile a quello del sacerdote, era un giuramento al quale si restava legato per tutta la vita I cavalieri avevano armature ma non tanto pesanti come comunemente si crede. Nei musei infatti (come nei molte film di genere) noi vediamo in genere armature finemente lavorate e molto complesse:ma esse risalgono al Rinascimento ed erano però da parata o da torneo ma difficili da gestire in lunghe e disagiate campagne militari . Le armature effettivamente usate nelle guerre medioevali, in genere, non ci sono pervenute. Esse erano molto più sobrie. Non c'era una visiera che coprisse tutto il viso ma solo una striscetta di metallo che scendeva sul naso, molto ampio era l'uso di maglie fatte di catenelle di metallo. Tuttavia l'urto della cavalleria era ugualmente fortissimo, insostenibile da chi non fosse armato allo stesso modo. Nelle crociate i cristiani risultarono sempre vincitori in campo aperto rispetto ai mussulmani in virtù della superiorità delle loro armi I cavalieri erano forniti,oltre che di armature anche di potenti armi in grado di smantellare quelle degli avversari: lance, spadoni pesantissimi. mazze ferrate, asce Le battaglie del Medio Evo erano, in effetti. scontri di cavalleria: i combattenti a piedi furono denominati "fanti" cioè " i ragazzi" (in senso vagamente di sufficienza come il "garcon" dei francesi). Importanti a volte furono gli arcieri, sopratutto i balestrieri inglesi ma erano pur sempre plebei, canaglia perché non affrontavano il nemico faccia a faccia "in singolar tenzone.", "a lancia e spada, in campo" (continua)
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